Oh, l’amour, l’amour
Non c’è uno solo tra noi, che si tratti di donna, uomo, ragazzo, giovincella, che non sia passato attraverso il tornado dell’infatuazione, del desiderio, dello struggimento, per un altro essere umano. Più o meno indenne. Più o meno, come dire, abbozzato sulla fiancata.
Certo, forse qualcuno tra noi ha avuto fortuna. Magari la sua unica passione, il suo unico desiderio, si è tramutato nell’Amore della Vita. Ma in genere, facciamo esperienza di una decina di sconvolgimenti, prima che accada qualcosa di definitivo. Qualcosa che tanto spesso quanto pericolosamente scaturisce solo dalla mente che mente, e ci spinge dritti nell’Abisso, ridendo e bevendo vino come se niente fosse. Finchè uno shock casuale non ci sveglia in caduta libera.
Se portiamo alla nostra Coscienza gli esseri umani con i quali abbiamo condiviso intimità, segreti, sogni, speranze, appare uno strano filo unificante conduttore: per tutti, indistintamente, ci ricordiamo momenti di passione ed infatuazione, momenti di incomprensione ed inerzia, momenti di aspro ed impietoso confronto. Cambia il volto, ma non l’avventura.
Certo, ognuno di noi ha vissuto storie che possono essere state tristi, spregevoli, bugiarde. Esattamente ciò che abbiamo creato attraverso il nostro permesso. Nostra decisione e nostra responsabilità.
Ma a prescindere dal particolare, non è strano che ogni volta che un essere umano è entrato nella nostra vita, siano stati dieci, quindici, centinaia, abbiamo sempre pensato di essere “definitivamente innamorati“, poi “abbastanza stanchi“, infine “del tutto delusi” ? Non è strano che nei confronti di un’altra persona siamo passati da “quanto l’amo” a “insomma, ci vogliamo bene…” a “levatemel* di torno“, e la successiva la stessa cosa, e poi ancora, e ancora…
Non è che per caso stiamo tentando di dare un senso a ciò che siamo attraverso la vita e le azioni di qualcun’altro? Non è che per caso l’Amore che sentiamo è nostro, intimo, personale, e il Mondo non fa altro che rifletterlo, quando riusciamo a darne in abbondanza senza calcoli e senza condizioni?
Ci sono dei momenti in cui un Guerriero ama qualsiasi cosa gli si para davanti. Letteralmente. E questi momenti coincidono sempre con la quantità di Energia libera nel suo Campo di Consapevolezza in quel momento. L’Amore è una Energia, e risponde all’Energia. Per questo non può essere demandato, nè misurato sui capricci altrui. Per questo non possiamo chiederlo ad altri, nè aggrapparci ad esso. Per questo è pura follia implorarlo in altrui concessioni. L’Amore vive in noi, non nel nostro riflesso.
L’Amore vive in noi, non nel nostro riflesso. E’ una Energia, una scelta, una decisione, una responsabilità. E’ una creazione, è un continuo ricordo di Sè. E’ il nostro meglio, un epsilon in più, e poi ritirarsi in pace.
Eppure, continuiamo a mendicare fuori le briciole della Comprensione, della Compassione, della Cura, che da sempre ci attendono nel nostro Spazio Interiore, a poco più di un battito di distanza dal nostro Cuore, a poco più di un attimo di cammino nel Silenzio Interiore.
Eppure, continuiamo a trattenere e a possedere, come se potessimo davvero perdere qualcosa che solo il sonno può indurci a ritenere perduto.