Interazioni digitali disarmoniche
Nel documento La disciplina del Diario – parte IV si è accennato al fatto energetico che l’interazione prolungata e continuata con uno schermo digitale produce degli effetti nella psicologia e nelle dinamiche percettive interiori. A confermare questa evidenza sperimentale alla facile portata della nostra percezione, ecco un articolo assai interessante pubblicato sul giornale Metro del 13 gennaio scorso, che riportiamo fedelmente dall’originale.
Naturalmente i presunti «web addicted», ovvero i tossicodipendenti dal web, sono senza dubbio vittime di una dipendenza dalla connessione e dall’interazione digitale in tempo reale; ma a questa dipendenza se ne associa un’altra molto subdola, nascosta, la stessa dipendenza che ipnotizza le persone, letteralmente spegnendole, davanti ad un qualsiasi apparecchio televisivo; elemento ben noto a tutti i genitori poco pazienti, che in questo modo tranciano l’estremo Yang dei bambini quando non sono nelle condizioni di seguirli al meglio.
La presunta «anomalia della sostanza bianca cerebrale che coinvolge la nascita e l’elaborazione delle emozioni, l’Attenzione, il processo decisionale ed il controllo cognitivo» scoperta nello studio dei ricercatori cinesi non è solamente una questione di Internet-dipendenza. E’ anche una questione di interazione prolungata e continuata con uno schermo digitale che riproduce informazioni attraverso un meccanismo di frame rate, cioè attraverso una frequenza di riproduzione di fotogrammi per secondo che sia sufficientemente alta da fornire all’occhio umano l’illusione del movimento senza sfarfallii e artefatti. In più, per quello che riguarda gli schermi comunemente usati per i nostri computer, a questa frequenza di riproduzione va anche correlata la frequenza di aggiornamento, ovvero la frequenza di refresh, e cioè il numero di volte al secondo in cui una immagine viene riprodotta sullo schermo indipendentemente da qualsiasi cambiamento che in essa si è verificato.
Queste frequenze insieme entrano in Risonanza con la frequenza con cui la retina umana interagisce con il cervello, perchè la Risonanza è una Legge agente in ogni ambito del nostro meraviglioso Universo. Se la frequenza della retina non è in armonia con quella a cui l’occhio è esposto attraverso l’interazione con uno schermo digitale, essa tenderà ad adeguarsi a qualcosa che non le è proprio. Adeguandosi, entrerà in relazione e stimolerà aree del cervello in un modo che non è quello per cui essa è stata concepita. E ne conseguirà che il cervello ne sarà stimolato in un modo differente. Esattamente quello che accade ai presunti «web addicted».
Chiunque svolga per passione o per lavoro una attività personale che lo porta a restare lungo tempo davanti a dispositivi digitali, sa con certezza che le sue condizioni interiori mutano al prolungarsi dell’interazione con essi. Può non esserne del tutto cosciente, può essere più o meno in contatto con gli elementi sottili che mutano in sè al prolungarsi di tale interazione, ma sa che questo è vero. Sorge una strana emozione di fretta, di ansia spesso immotivata, di rapidità non necessaria. Il tempo sembra fluire più rapidamente. I pensieri diventano inarrestabili, e si innescano associazioni casuali rapidissime e continuate, senza tregua e senza possibilità di una facile interruzione. L’Attenzione è completamente catturata dal dispositivo, e dopo il suo utilizzo, essa resta evanescente per un discreto margine di tempo supplementare.
Che cosa sta accadendo? Curiosamente, quello che i ricercatori cinesi riportano come risultato del loro studio. Ovvero, le emozioni vengono alterate e sommerse da uno stato continuato di fretta e tensione, l’Attenzione si abbatte e diventa ingovernabile, il processo decisionale si offusca e il controllo cognitivo si annebbia dietro una coltre di pensieri associativi inarrestabili ed inutili. Tutto questo non è certo qualcosa di poco conto. Si tratta invece di qualcosa di molto importante, che dovremmo considerare con estrema Attenzione, con estrema Attenzione.
Che cosa è un essere umano in cui le emozioni che sono il Fuoco della Creazione vengono sommerse da una fretta e da una tensione continua ed immotivata? Che cosa è un essere umano in cui l’Attenzione che è il mezzo della Coscienza viene costantemente distratta e catturata via? Che cosa è un essere umano in cui il processo decisionale, ovvero la capacità di deliberare per sè stesso e di sè stesso, viene annebbiato e trattenuto? Che cosa è un essere umano in cui il controllo cognitivo, ovvero il precursore della Coscienza di Sè, viene oscurato da una coltre di pensieri inutili?
Uno schiavo incosciente. Niente altro che uno schiavo incosciente. Una macchina. Un automa biologico.
Mettiamo sotto stretta Attenzione la nostra personale interazione con dispositivi digitali, e le nostre condizioni interiori in relazione. Si tratta di qualcosa di importante.