La trappola del sapere mentale
Occorre sempre vigilare sul nostro Cammino.
Molte trappole ed insidie sono deliberatamente poste sul Cammino di un Viaggiatore. Il senso e lo scopo di questi inconvenienti non ha niente di personale; è semplicemente il modo più energeticamente funzionale di mettere alla prova il suo Intento, forgiarlo, aumentare la sua intensità e la sua quantità, attraverso la delimitazione e la focalizzazione.
Per astratto, queste trappole e queste insidie hanno lo scopo di fare uscire un Viaggiatore più forte di prima, in relazione alla sua Aspirazione Fondamentale; ma nella concretezza della Vita quotidiana, molti aspiranti cadono in queste trappole e queste insidie, avvitandosi per mesi, a volte per anni interi, in percorsi senza uscita e senza senso dai quali non riescono più ad uscire; e tutto questo, per un semplice motivo: non sono stati affilati e fusi in Essere quegli strumenti fondamentali che un Viaggiatore deve creare in sè stesso come compito numero zero nel suo Cammino.
Conosco molte di queste trappole e di queste insidie. Le conosco bene, perchè ci sono caduto dentro, e se non mantengo alta la mia vigilanza, con estrema facilità piombano di nuovo su di me. Ne conosco la sottile pericolosità, la enorme fatica della riemersione, e quell’infinità di tempo che mi è stato necessario per uscirne. Un tempo che avrei facilmente risparmiato e utilizzato in modo migliore, se avessi fuso in Essere fin dal principio ciò che mi era stato insegnato nel momento in cui mi era stato insegnato.
Ma non era quello il mio destino.
Una di queste trappole è sottile ma letale. Non c’è un solo Viaggiatore che non ne venga irretito, ed è proprio in questo che sta la sua grande efficacia: è un modo assai funzionale di scremare i Viaggiatori più motivati e più focalizzati dal resto dei presunti aspiranti. Se un Viaggiatore la conosce, è in grado in una qualche misura di vederla in sè stesso quando si attiva, e quindi cercare di evitarla nei limiti della sua Energia disponibile. Se un Viaggiatore ha la grandissima opportunità di avere una Guida in carne ed ossa, spesso è la Guida stessa che gliela mostra. Tuttavia, vedere questa trappola non basta: il Lavoro Interiore di disinnesco è come sempre una grande sfida personale. E non è assicurato e scontato che da questa sfida se ne esca vincitori. Per niente.
Si tratta dell’insidia del sapere che resta soltanto nella mente. Della costante, metodica e infinita ricerca di una nuova conoscenza, di una nuova teoria, di una nuova Disciplina, di un nuovo insegnamento, di qualche altro libro, di un altro seminario, di un altro gruppo, di un altro «maestro». Quello che già si conosce, non basta. Quello che già si fa, se si fa, è un peso opprimente da cui liberarsi il prima possibile per correre a sapere qualcos’altro.
Si tratta del riempire di sapere scaffali e mensole e la propria Mente di Superficie finchè c’è spazio, e poi ancora un pò. Senza accompagnare in alcun modo nessun sapere, nessun sapere, verso l’Essere, ovvero senza mantenere nel tempo e nello spazio una Azione Conforme al sapere, ovvero senza passare dai magli acuminati e meravigliosi della «bella fatica», ovvero della Disciplina.
Questa è un’epoca meravigliosa, certo. Straordinaria. Notevoli quantità di sapere esoterico si sono liberate per le masse. Pensate soltanto all’epoca dei nostri genitori, quindi non molti anni fa, e al sapere esoterico che era loro eventualmente disponibile; e poi, mettetelo in relazione a quello che ci è disponibile oggi. Il rapporto è enormemente favorevole nei nostri confronti: ma questa è una opportunità imperdibile e una Responsabilità Totale, non un simpatico e scontato evento fortunato. L’Infinito non libera sapere nel mondo perchè ha tirato due dadi ed è uscito il dodici; e inoltre, non esiste nessuna assicurazione spazio-temporale che questa disponibilità perduri così come la viviamo nello stato attuale. Esiste una ragione Superiore per cui tutto questo sta avvenendo, che ha uno scopo preciso e una durata precisa. E allora sarà bene per noi capitalizzare al massimo possibile questa meravigliosa opportunità, fino a quando essa sarà presente ed accessibile.
Ma come possiamo capitalizzare al massimo questa meravigliosa ed irripetibile opportunità che stiamo vivendo? La questione è di fondamentale importanza. Ed è assai intimamente correlata con l’insidia del sapere che resta mentale, una trappola che scatta inesorabile e rende praticamente inutile tutta l’enorme quantità di sapere che pure resta accessibile alle masse.
Un Viaggiatore supera la trappola del sapere mentale solo e soltanto nel momento in cui sceglie un Sistema, ovvero un Metodo, una Struttura ed una serie di Discipline fusi in un insieme organico e coeso, e attraverso di esso agisce nel mondo in modo conforme e persistente. Un Sistema che gli sia Guida verso la costruzione della sua Anima, che è, e rimane, la sua Aspirazione Personale Fondamentale. Non esistono eccezioni a questa regola.
Per un Viaggiatore, la scelta di un Sistema equivale alla scelta di una mappa e di una bussola. Possiamo salire verso la vetta dal lato Nord, o dal lato Est, non importa. Quello che è di fondamentale importanza è smettere di baloccarsi di sapere mentale, smettere di baloccarsi di leggere le mappe o i libri, di consultare cento volte cento mappe differenti senza fare nemmeno un passo; smettere di confondere una mappa con la Via, e iniziare a camminare davvero, con la mappa e la bussola che abbiamo scelto.
Fin tanto che un Viaggiatore non arriva a questa scelta intensa e definitiva, rimane nel sapere mentale. E per conseguenza, rimbalza e rimbalzerà continuamente in una giostra letale. Continuerà costantemente a comprare libri, frequentare seminari di cento persone e cento cose diverse, cambiare un corso dopo l’altro, mischiare tutto e ogni cosa, senza compiere quel solo ed unico passo che davvero gli serve da compiere, un passo che ha una importanza straordinaria e non è eludibile: scegliere finalmente la sua mappa e la sua bussola, ovvero scegliere il suo Sistema di riferimento, e poi iniziare a camminare, ovvero agire in modo persistente e conforme al Sistema che ha scelto, concepito per portarlo sempre più vicino alla sua Aspirazione. Ma non solo dieci minuti, o dieci giorni, o finchè c’è il Sole. E’ una sfida che dura una Vita intera. Una Vita intera. Così sgombriamo il campo dagli equivoci.
Ho letto un libro. Leggo di una Disciplina giornaliera da praticare. Bella, sì, la conosco. Mi sarà utilissima. Domani comincio. Domani arriva e non comincio. Prendo in mano un altro libro. Leggo di una Disciplina da praticare. Bella, sì. Presto la comincio. Non la comincio. Daccapo.
Ho frequentato un seminario. Mi hanno trasmesso delle Discipline da praticare. Eh, ma io già le conosco e le pratico ( …?… ). Sì, sì, comunque domani comincio. Domani arriva e non comincio. Oh, ogni volta che frequento un seminario l’effetto dura tre giorni, e poi ritorno nel solito casino… Ma con il prossimo che frequenterò sabato sarà tutto diverso! Daccapo.
Bisogna praticare questa Disciplina qui. E’ importante. Sento che è importante. Ma io la pratico? ……… Eh, certo, la Disciplina della Meditazione è fondamentale! Sì, sì, va praticata. Ma io la pratico? …………. Daccapo.
Oh, è da qualche giorno che pratico questo esercizio. Sì, ma non vedo niente, non succede niente… ma, forse non è adatto a me, non so… proviamo quest’altro! Daccapo.
La Quintessenza di un sapere si distilla soltanto attraverso il Fuoco lento e costante di una Disciplina. Si tratta di mesi, anni, di pratica costante e silenziosa, da cui scaturisce e si distilla infine una sostanza sottile, potente, Vivente. E’ questa Quintessenza che cerca un Viaggiatore, in ogni sua Disciplina: il suo premio, la sua firma, la sua garanzia, e la sua imperitura conquista.
La Quintessenza di un sapere non si distilla leggendo libri. La Quintessenza di un sapere viene dall’Azione Conforme; ha il sapore di lunghi giorni, del Silenzio, e della pratica incessante; ha il sapore della dedizione, della determinazione, delle silenziose vittorie, e delle innumerevoli assurde cadute dalle quali una volta ancora ci si alza per continuare, una volta ancora, una volta ancora.
La Quintessenza di un sapere è Azione Conforme. E’ praticare, e non si vede niente. E’ praticare, e non si sente niente. E’ praticare, e la mente vuole andarsene, in un altro sapere ancora, di nuovo daccapo, di nuovo da zero, a reinnescare un altro giro della giostra letale.
La trappola del sapere mentale è sottile, mimetizzata ai limiti dell’invisibilità, e pericolosissima.
Non uno tra noi è immune ai suoi tentacoli.
Siate vigili.