Le Aspirazioni dell’Anima
Secondo la Tradizione della Kabbalah, un essere umano è considerato essenzialmente «desiderio». Ovvero, nessuna delle sue azioni, neanche quelle apparentemente più assurde e più banali, sono da lui fatte per niente: esse hanno sempre uno scopo che le anima, più o meno diretto, più o meno velato.
Se questo scopo non si veste di emozione, o di sentimento, esso non è in grado di raggiungere la Materia, ovvero l’Azione nel mondo fisico. Per questo, i cabalisti considerano un essere umano come «desiderio»: senza questo sacro e divino sodalizio tra il pensiero ed il sentimento, nulla può essere manifestato.
Essendo questa una Legge Fondamentale non valicabile, e priva di scorciatoie, tutti noi ci conformiamo più o meno consciamente al suo Comando. Tuttavia, questo nostro conformarci al suo Comando può come sempre avvenire in due direzioni distinte e separate: verso l’Evoluzione, ovvero verso lo sviluppo dell’Essere e della Coscienza, o verso l’Involuzione, ovvero verso il primato della nostra Natura Terrestre, fatta di abbandono incosciente ad istinti e brame di bassa vibrazione. Qui è dove si manifesta il frutto del nostro Libero Arbitrio: data la Legge, l’uso che ne faremo dipende solo e soltanto dalla nostra libera scelta personale.
Un Viaggiatore, dunque, deve porre molta Attenzione sul campo di sfida dei suoi «desideri»; perchè in esso giace una sottile distinzione che gli deve essere nota.
La nostra psicologia naturale è espressione della nostra Personalità Automatica, e delle varie credenze e convinzioni che in essa sono state impresse dall’esterno. Queste credenze e convinzioni arrivano presto o tardi a colorarsi di sentimento e di varie sfumature di emozione, e quindi di conseguenza ritornano nel mondo fisico attraverso di noi. L’inconveniente è che molti di questi «desideri», nati fin dal principio da induzioni provenienti dal mondo esterno, non ci appartengono, perchè non nascono nè dalla nostra Essenza, nè dalla nostra Anima. Non originano da queste sacre profondità interiori, ma si agitano nella superficie di un sistema di credenze che ci è stato innestato dalla nascita per convenzione, per controllo, e per necessità.
Questo naturale condizionamento porta la stragrande maggioranza di noi a separarsi dalle Aspirazioni impresse nella nostra Essenza e nella nostra Anima, che poi sono immagine di uno stesso Grande Sogno Personale. Ci separiamo da ciò che ci appartiene davvero, e ci uniamo a ciò che non è nostro. Con il risultato che, nella nostra attuale società, un danzatore lavora in banca, uno scrittore guida gli autobus, una guaritrice fa i conti in mezzo alle scartoffie, e a la via così.
Le Aspirazioni dell’Anima non sono quelle della Personalità Automatica, e fino a quando un Viaggiatore le mescola o non riesce a discriminare in sè stesso che cosa appartiene all’una e che cosa all’altra, si condanna ad una Vita in cui può arrivare ad avere tutto, perchè esiste una Legge dell’Infinito che glielo permette in potenza, continuando sempre a sentire nel sottofondo una corrente emozionale di disagio e di malinconia senza nome a cui non riesce a fare fronte, non importa quante droghe e tossicodipendenze emozionali usa a questo scopo.
Discriminare tra ciò che appartiene all’Anima e ciò che ci è stato impresso dall’esterno nella nostra Personalità è esattamente uno dei risultati del processo di Crescita Personale di un individuo. In conseguenza di questa discriminazione, un essere umano smette di «fare» ciò che non gli appartiene, e comincia in armonia e deliberazione ad «essere», e dunque a «fare», ciò che gli appartiene davvero come individualità distinta ed unica di questo meraviglioso Universo.
Arrivare a questa auto-discriminazione interiore richiede tempo, e richiede una grande dose di coraggio. Il tempo è quello necessario alla dis-identificazione dalla nostra Personalità Automatica. Il coraggio è ciò che ci servirà quando realizzeremo che per essere quello che la nostra Anima ha impresso dentro di sè dovremo rispondere a delle sfide molto precise e molto intense nel mondo fisico, delle nostre azioni, delle nostre relazioni. Il coraggio è ciò che ci servirà quando realizzeremo che per essere ciò che siamo nati per essere, occorrerà prendere delle decisioni che impatteranno ed influenzeranno in modo radicale e definitivo l’intero assetto della nostra Vita quotidiana.
La Via della Crescita Personale, non importa seguendo quale Tradizione, non importa accordandoci a quali strumenti, conduce ogni Viaggiatore esattamente a questo punto: il punto in cui dovrà decidere se accordarsi alla sua Anima, o rimanere nei «desideri» della sua Personalità, peraltro in modo assai doloroso, perchè ora li vede senza maschere e senza filtri, e sa che non gli appartengono affatto.
In genere, giunto a questo punto, un Viaggiatore lascia la Via. Qualche anno, o qualche secolo, non è rilevante.