Prendere la propria Croce
Molti degli insegnamenti di Gesù il Cristo sono riusciti a valicare ere, traduzioni artefatte, ottave circolari meccaniche, ed arrivare comunque fino a noi.
Questo non sarebbe potuto accadere, se questi messaggi non fossero radicati nella Verità dello Spirito. Pur con tutte le invenzioni create deliberatamente da un corpus corrotto di esseri umani allo scopo di impedire il naturale contatto del Divino con lo Spirito di ognuno di noi, queste Verità sono comunque riuscite a transitare ed arrivare. Alimentando quella parte interiore di noi che sa, al di là e prima delle interpretazioni sociali della Mente di Superficie.
Uno di questi insegnamenti, molto profondo e solo apparentemente duro e scoraggiante, lo troviamo addirittura in tre dei quattro Vangeli riconosciuti come documenti ufficiali del Nuovo Testamento. Naturalmente, l’immagine che questo insegnamento trasmette ben si adatta al tipo di Energia che si intendeva trasferire all’essere umano naturale delle oscure epoche medioevali; tuttavia, la simbologia ad esso sottesa deve essere riconquistata da un punto di vista diverso, superiore, scevro dalle intenzioni di scoramento e di sottomissione che ne hanno motivato la permanenza nei documenti ufficiali.
Attraverso lo scorrere delle ere, il Cristo ci dice: «Se volete venire dietro a me, prendete la vostra Croce, e seguitemi.»
L’interpretazione letterale, superficiale di queste parole non può fare altro che produrre un conflitto interiore nelle persone. Nella sua formulazione ufficiale, questo insegnamento è anche arricchito dall’ulteriore esortazione a rinunciare a sè stessi, il che rende questo messaggio ancora più difficile da comprendere e da accettare. Quindi, per entrare nel pieno significato simbolico ed evocativo di questo insegnamento, dobbiamo scendere nel significato della Croce, e da lì partire per una comprensione profonda; altrimenti, così come è confezionato, se preso alla lettera comunica un significato ed una serie di sensazioni del tutto opposte a quelle che invece dovrebbero raggiungerci.
La Croce è il simbolo della nostra condizione umana. Ma non intesa come sofferenza a prescindere e per definizione: di fatto, la Croce è un simbolo che si è caricato di millenni di immagini di sofferenza e di patimento, e dunque inevitabilmente suscita in noi queste reazioni, per eredità sociale millenaria che interiormente e profondamente possediamo. La Croce può produrre sofferenza se simbolicamente mal compresa; non è un sinonimo essa stessa della sofferenza umana. Questo punto è molto importante da comprendere.
La Croce è immagine delle due Nature che possediamo dentro di noi. Ognuno di noi, senza alcuna eccezione, possiede interiormente due Nature, ed è dalla comprensione ed accettazione dell’esistenza di queste due Nature che inizia il Lavoro vero di integrazione e di evoluzione. Se rifiutiamo la presenza e l’esistenza di una delle due Nature, una qualsiasi, sebbene meccanicamente quella che rifiutiamo sia sempre la stessa, questo comportamento disfunzionale produce inevitabilmente sofferenza. Ecco perchè la Croce non è sinonimo di sofferenza, ma immagine di un Equilibrio da raggiungere.
L’asse orizzontale della Croce è la nostra Natura Terrestre. La Natura Terrestre è la Natura che muove, motiva, spinge, traziona e sballotta la stragrande maggioranza degli esseri umani di questo pianeta meraviglioso. E’ la Natura delle brame terrestri auto-referenti, dell’incoscienza al servizio delle proprie gratificazioni e del proprio piacere del momento a tutti i costi. E’ la Natura che ignora e vuole ignorare le Leggi, che non vuole vedere nulla del suo riflesso, che non si assume la Responsabilità di niente. E’ la Natura che utopizza di essere importante ed immortale, e si comporta come tale.
L’asse verticale della Croce è la nostra Natura Solare. La Natura Solare è la Natura che ci spinge verso lo Spirito, verso la Divinità che abita in noi e che noi siamo. E’ la Natura che ci invita costantemente e dolcemente alla nostra Crescita Personale, perchè conosce le Leggi e conosce la totale ed inevitabile impermanenza di qualsiasi manifestazione materiale. E’ la Natura che ci spinge a donare, ad erogare a piena potenza ciò che siamo, in Lode e Gloria di Dio Infinito, e a beneficio, utilità e servizio della Vita tutta. E’ la Natura di ciò che siamo davvero, e di ciò che dobbiamo riscoprire e manifestare dall’interno di noi stessi.
«Se volete venire dietro a me, prendete la vostra Croce e seguitemi», dice il Cristo. Ovvero, se volete incamminarvi lungo il Cammino della Crescita Personale, il Cammino che vi porti alle stesse, splendide altezze toccate dai Grandi Esseri Umani che hanno abitato le nostre ere, dovete prendere la vostra Croce; dovete divenire coscienti, ed accettare, la presenza delle vostre due Nature conflittuali dentro di voi. Nature che devono trovare un punto di accordo, un punto di Equilibrio, perchè se non prendiamo la nostra Croce, ovvero se non accettiamo la presenza di entrambe queste Nature dentro di noi, non possiamo seguire la cordata dell’Evoluzione. Solo dopo aver preso la nostra Croce, solo dopo essere divenuti coscienti della presenza simultanea di queste due forze di spinta dirette meccanicamente verso direzioni del tutto opposte, allora siamo nelle condizioni di poter seguire il Cristo, ovvero di poter lavorare nella cordata dell’Evoluzione.
Non si può crescere rifiutando la nostra umanità, la nostra Natura terrestre. Solo un pazzo può pensare una disfunzione simile. Se siamo qui su questa Terra meravigliosa in forma umana, è perchè la nostra Natura Terrestre deve essere riconosciuta ed onorata. Ma non in modo ego-referente; non come un idolo incontrastato, dominatrice del nostro mondo; la sua trazione deve riorientarsi al servizio dell’asse verticale della nostra esistenza: l’asse della Natura Solare. L’asse del ritorno verso il Divino, ovvero del ritorno verso ciò che realmente siamo noi, non qualcosa di altro o di esterno da noi.
La Natura Terrestre non accetterà mai di buon grado il suo progressivo riorientamento verso le aspirazioni della Natura Solare, perchè si tratta di un riorientamento del tutto contrario alla trazione naturale che subisce. In conseguenza, farà di tutto per sabotare ed impedire questo processo. L’attrito interiore generato da questo conflitto è la nostra sofferenza, il nostro disagio, il nostro sconforto che come Viaggiatori ben conosciamo. Una sofferenza illusoria nelle sue motivazioni, ma assai reale nelle nostre percezioni interiori. Un disagio che non possiamo evitare, che spesso ci accompagna per anni ed anni, al quale si espongono tutti i Viaggiatori senza eccezione: perchè come ci insegna il Cristo, esso non può essere allontanato dal nostro Cammino. Questa Croce può solo essere presa. Può solo essere resa cosciente.
Da qui comincia il nostro vero Lavoro. Prendere la nostra Croce, ogni giorno. Condurre dolcemente la nostra Natura Terrestre a divenire espressione compiuta della nostra Natura Solare.