Meditazione – un approccio alla pratica – il respiro
Continuiamo questo nostro approfondimento sulla Meditazione, in questa forma, con alcune brevi indicazioni utili alla nostra pratica.
Le tecniche di Meditazione prese in sè stesse sono innumerevoli. L’inconveniente è che non serve a niente condividerle in una forma che prescinda la pratica, perchè la Meditazione è Azione, non Sapere. Tranne rarissime eccezioni, che sono in tutto e per tutto collegate al livello di Evoluzione raggiunto dall’Anima, data una tecnica nessuno la mette in pratica. La tecnica viene solamente stipata nel magazzino del Sapere, dove si impolvera per il mancato utilizzo e poi si dimentica, con il paradosso di darla per acquisita. Sappiamo bene che cosa significhi tutto questo, molto bene, se siamo un poco onesti con noi stessi.
Al di là delle tecniche, quindi, è più importante guardare con Attenzione ad alcuni elementi che unificano queste tecniche. Perchè è proprio in questi dettagli che la potenza della Meditazione emerge e si mostra nella sua chiarezza. Essendo questi elementi molto semplici, la loro comprensione ci aiuta a trasformare il Sapere in Azione, anche nel tessuto della nostra normale Vita quotidiana. Perchè si può praticare Meditazione anche camminando, o seduti su una panchina di un parco, o sorseggiando il nostro thè seduti al nostro bar preferito.
La nostra Mente di Superficie non è mai quieta, e la nostra Attenzione è sprofondata dentro di essa. Questo è il primo elemento basilare su cui la nostra Meditazione deve lavorare, ed è il nostro primo campo di intervento. La Mente di Superficie, nelle sue associazioni automatiche senza fine, deve essere progressivamente quietata per fare spazio al Silenzio; e per questa ragione, dobbiamo ancorarla a qualcosa che assorba la sua Attenzione al posto di queste associazioni.