Meditazione – un approccio alla pratica – immobilità
L’immobilità, o per meglio dire la capacità di restare immobili in una postura per un certo tempo, è un altro elemento decisivo nell’approccio alla pratica della Meditazione.
Naturalmente, mi riferisco qui alla Meditazione in postura statica. Non considero in questo contesto alcun tipo di Meditazione a carattere dinamico, per semplici ragioni di predilezione personale.
L’importanza dell’immobilità è in tutto e per tutto legata al fatto che il nostro corpo fisico riflette lo stato dei veicoli Astrale e Mentale Inferiore; e naturalmente viceversa, ovvero lo stato di questi veicoli viene «influenzato» dal nostro corpo fisico, che ne è la trasposizione nel piano più denso che esista, quello della Materia cristallizzata.
Questo semplice assioma è il fondamento di qualsiasi tipo di studio e correlazione pratica a carattere «olistico» di cui si hanno in questi ultimi anni evidenze scientifiche sempre più chiare. Laddove fino a solo pochi anni fa la cosiddetta «mente» veniva considerata come un ente a sè stante rispetto al corpo, libero di fare ciò che desidera perchè tanto le sue creazioni non hanno alcuna apparente «materialità», oggi la comunità scientifica riconosce senza imbarazzi l’intima interconnessione tra i processi mentali e le manifestazioni fisiche.