Meditazione – un approccio alla pratica – esercizio Yin
Come abbiamo visto, mantenere una postura durante la pratica della Meditazione è molto importante. Di fatto, la postura siamo noi stessi, ed il modo con cui impariamo, giorno dopo giorno, a rispondere alle sfide della Vita partendo dalla Verità di noi stessi. Così come all’inizio potremo faticare nel mantenere una certa posizione, allo stesso modo è nella nostra Vita, dove stiamo imparando ad ascoltare e conoscere quella parte profonda, vera che noi siamo, finora sommersa in un tumulto senza fine di installazioni estranee.
Adottiamo quindi una postura seduta, che ci permetta di mantenere, nei limiti del possibile alla nostra fisicità, la schiena eretta e non appoggiata a nulla; nè al muro, nè allo schienale di una sedia. Non si tratta di un atteggiamento autolesionista, ma di una affermazione corporea: in dignità, in fierezza, nel pieno della Consapevolezza che mi è possibile ed accessibile in questo momento, qui e adesso, ci sono io. Senza fronzoli. Senza maschere. Senza necessità di appoggiarmi a null’altro che a ciò che sono. Come la bellezza di una roccia sferzata dal vento, o battuta da onde di mare: unica, pura, limpida, meravigliosa. Forte delle sue stesse esperienze.
All’inizio, il tempo in cui rimanere in Meditazione deve essere tenue. Questo nuovo stato dell’Essere deve divenirci amico, conosciuto, senza esagerazioni iniziali che potrebbero innescare reazioni turbolente della nostra mente e delle nostre emozioni. Dieci minuti è un ottimo tempo iniziale, che progressivamente allargheremo; non per dovere, ma perchè questa pratica ci nutrirà in un modo così profondo da far sorgere in noi un naturale desiderio di coltivarla.