Stati emotivi deliberati
Uno nel Triplice. Una Forza di Vita, Una Energia, che dai piani superiori si riversa e si manifesta in modo peculiare nei tre veicoli predisposti ad accoglierla. Il corpo fisico, le emozioni, la mente.
Il veicolo emozionale è il veicolo su cui apparentemente abbiamo il minor controllo di questa divina Energia. L’essere umano naturale, di fatto, non ha alcun controllo su di esso. Tutte le emozioni che prova sono di carattere reattivo: ingenerate, innescate o causate dall’esterno di sè. Per questo, in genere tende a fuggirle, se è un polarizzato mentale, o tende a legarsi e a dipendere dalle condizioni esteriori che possano fargliele sentire di nuovo, se è un polarizzato emozionale.
La gran parte di queste emozioni è dovuta a memorie emozionali, mantenute in strutture psicofisiche che per comodità e come lucida approssimazione chiamiamo «io». Esse si risvegliano per Risonanza quando situazioni esterne al nostro Campo di Energia le riportano alla Luce; e quando accade, veniamo portati via dalla marea inarrestabile di una emozione non elaborata, spesso dolorosa, da cui fuggiamo per automatica difesa, e a cui nemmeno permettiamo di esistere.
Altre emozioni, come le infatuazioni amorose, sono soltanto una reazione; comprendere in profondità in sè stessi il modo silenzioso, doloroso e subdolo con cui confondiamo l’Amore con il desiderio di essere accettati, apprezzati e amati da una figura esterna – da cui cerchiamo di ricevere disperatamente un gesto – è un percorso doloroso, di spine sulla Via. Ma è parte integrante del Cammino, una tappa del deserto di Moab che non è possibile evitare.
Il fulcro del Lavoro sul veicolo emozionale, che successivamente diviene Lavoro di costruzione del Veicolo Astrale, è spostare il nostro centro di riferimento interiore dall’esterno all’interno. Questo è lo scopo di tutte le Linee di Lavoro Interiore che vengono percorse sulla Via di Crescita Personale. Questo centro di riferimento interiore, alimentato dalle nostre verifiche esperienziali e dalla scoperta progressiva ed inesorabile della Verità di noi stessi, assume per sua propria natura, se mantenuto in coerenza nel corso del tempo, un carattere magnetico. Un carattere gravitazionale.
Sulla Linea di Lavoro che involve la costruzione e lo sviluppo del Veicolo Astrale con nuove e più vibranti particelle, questo processo si concretizza in un addestramento molto semplice, nelle sue linee astratte generali, ma molto complesso nell’esperienza. Perchè nell’esperienza si entra in collisione con la Personalità, che si è strutturata esattamente allo scopo di fuggire le emozioni che le provocano sofferenza, o addirittura le emozioni in quanto tali, come manifestazione di Energia sulla quale non si ha alcun controllo.
Un aspetto di questo addestramento che i Viaggiatori accettano di sostenere in sè stessi è l’addestramento alla creazione di stati emotivi deliberati. Creare stati emotivi deliberati significa sostanzialmente addestrarsi a creare e percepire in noi stessi, muovendo da un nostro Intento Deliberato, qualsiasi tipo di emozione si desideri provare. Dato che un Viaggiatore è profondamente interessato a rendere sempre più vibrante, sempre più radiante l’efficacia dei suoi veicoli, le emozioni che un Viaggiatore si addestra a creare deliberatamente in sè stesso sono emozioni ad alta vibrazione energetica. Compassione. Comprensione, intesa come capacità vibrazionale – non mentale – di entrare nei mocassini di un nostro compagno essere umano. Accettazione. Capacità di incitare un essere umano a dare il meglio di sè. Trovare deliberatamente le perle che ogni essere umano possiede deposte profondamente in sè stesso. Sostenere. Incoraggiare. Dare fiducia. Perdonare.
Come è possibile creare in sè stessi stati emotivi deliberati? Questo è l’aspetto complesso, la sfida, di questo addestramento; perchè la nostra Personalità si è cristallizzata su premesse quasi o completamente opposte a questo Intento, e dunque non collabora, ed ostacola in ogni modo questo processo. Questo è l’attrito che ogni Viaggiatore attraversa, e non può impedirsi di attraversare, perchè l’attrito è la Via. L’attrito·è·la·Via.
E’ per questo che il il tempo non è l’unità di misura, nel Cammino. E’ perfettamente inutile sviluppare il veicolo mentale se parallelamente il nostro veicolo emozionale è abbandonato a sè stesso saturo di emozioni a bassa vibrazione; perchè le capacità mentali acquisite si metterebbero automaticamente al servizio delle nostre brame e dei nostri desideri più bassi: e questa non è Crescita Personale, ma l’innesco dell’inferno. Ecco perchè lavoriamo seguendo il Principio di Equilibrio di Sviluppo: è l’Equilibrio che deve salire, come una casa su fondamenta stabili e equipotenti di fibra di acciaio temperato.
La capacità di creazione di stati emotivi deliberati può essere addestrata attraverso i due altri veicoli sui quali abbiamo un controllo più diretto. In realtà, il veicolo origine coinvolto in questa creazione è sempre e soltanto uno, perchè l’altro non possiede la sua capacità creativa, ma è un meraviglioso, incomparabile esecutore. Comunque, per comodità, possiamo considerare separate le due vie, almeno inizialmente.
Una modalità di addestramento passa dall’utilizzo deliberato della capacità immaginale della mente. L’altra passa dall’utilizzo del corpo fisico in condizioni aliene alla abitudine, ed in genere spinte verso un utilizzo che superi la deriva inerziale del corpo fisico verso il riposo e la stasi. La Meditazione è un esempio della prima modalità. Le discipline energetiche come il Ch’I Kung e lo Yoga, un esempio della seconda. Ma anche ballare, o correre in un parco, sono processi in grado di innescare la creazione di stati emotivi deliberati.
Tuttavia, al di là ed oltre gli strumenti, ciò che è importante è il fine. Ed il fine, in questo contesto, è una vetta memorabile, straordinaria: addestrarci ad essere umani; addestrarci ad essere uomini, donne, che esprimono pienamente e senza paura la vibrante ed interiore Verità di sè stessi. Le emozioni sono una parte imprescindibile di questa Verità, e della sua manifestazione; una parte che deve essere ascoltata, nutrita, accettata, liberata e poi condotta verso il massimo del suo potenziale: la connessione con la nostra Anima.
La connessione con il Piano Cristico dell’Unità. La connessione con il Piano Buddhico della Saggezza.