Titiksha, la serena contentezza
Il Viaggio della Crescita Personale produce lentamente, in piccole mosse, in progressione crescente, dei cambiamenti all’interno del nostro Campo di Energia. E conseguentemente, all’interno dei nostri veicoli di espressione nella Materia. Questi cambiamenti non sono immaginazione, ma percezione interiore diretta; non sono un racconto mitico che si crede oppure non si crede in dipendenza dell’umore; sono delle sensazioni, delle percezioni interiori, che si fanno strada al di là ed oltre il «pensare» o il «credere» di sentirle in sè. E divengono per questo interiore certezza.
I racconti mitici, oppure le testimonianze di chi prima di noi ha raggiunto questi luoghi interiori, sono elementi necessari, fondamentali al Cammino, perchè ne certificano la validità ai Viaggiatori che vengono dopo. Se tutti noi fossimo in viaggio verso un qualcosa di nebuloso che nessuno ha mai toccato, dovremmo porci delle domande abbastanza profonde. Ma così non è; perchè esistono ovunque, in ogni modo, in ogni forma, dalla pietra al dipinto, dal libro alla comunità reale tra le montagne, testimonianze reali, pratiche, tangibili, degli effetti del Viaggio di Crescita Personale manifestati dai Viaggiatori sulla Materia. E dei cambiamenti nella percezione di Sè che questo Viaggio ha in essi indotto e facilitato.
Esistono differenti sottili percezioni interiori che emergono alla Coscienza del Viaggiatore durante il suo Cammino. La loro emersione, che non deve essere confusa con il «pensare» di sentirle, che è attitudine pericolosissima, certifica che nel nostro Campo di Energia stanno avvenendo delle modificazioni positive in ottica della nostra Evoluzione. I nostri veicoli inferiori stanno coerentemente, ed in modo armonioso, rinnovando le loro particelle, in accordo al Lavoro che stiamo compiendo. Vengono espulse le particelle portatrici di una Risonanza disarmonica con il nostro Cammino, e in questo vuoto vengono attratte per la medesima Legge di Risonanza particelle in armonia con le nostre rinnovate Aspirazioni. Fondamentalmente, il nostro Lavoro Interiore ha implicitamente proprio questo scopo: rinnovare completamente il corredo di particelle costituenti i nostri veicoli inferiori. Un processo che, come si può facilmente intuire, non può avvenire dall’oggi al domani.
Titiksha è una delle sottili percezioni interiori che compare alla Coscienza di un Viaggiatore, dopo un certo quantitativo di anni di Lavoro compiuti armoniosamente e con il giusto e costante grado di intensità. La parola è soltanto un segnale stradale; molto più interessante, e molto più profondo, è investigare ed esplorare il territorio interiore a cui questo segnale stradale punta.
Titiksha è una persistente, profonda, serena contentezza interiore, che è totalmente indipendentente dalle condizioni esteriori. Essendo un qualcosa di molto sottile, molto tenero, e molto difficile da definire in parole, questo sentimento sfugge ad una normale capacità descrittiva, ed è giusto che sia così. L’essere umano naturale non può in alcun modo accedere a questi territori interiori, perchè il suo Punto di Coscienza si è cristallizzato in un’area della sua interiorità in cui è convinto che il mondo stia operando apposta a suo detrimento; una prospettiva abnormemente sfalsata, totalmente gravitante attorno ad una illusoria personale posizione di rilievo sul mondo che la Tradizione chiama Importanza Personale.
Il Lavoro Interiore condotto su basi armoniose ha, tra le altre cose, lo scopo di eliminare dalla percezione di un Apprendista questa abnorme e falsa auto-percezione di centralità universale che è l’Importanza Personale. Questo non è un processo facile, nè un processo veloce, perchè fin da quando siamo nati abbiamo costruito una impalcatura percettiva fondata sulla nostra centralità nei confronti di tutto il resto. Questa impalcatura è stata in un certo senso necessaria nei primi anni della nostra Vita, così come per costruire un Tempio occorre edificare una impalcatura necessaria per i lavori; è stata necessaria perchè ci ha aiutato a stabilire confini, e a darci un primo indizio di auto-determinazione. Ma quando il Tempio può cominciare a reggersi da sè stesso, l’impalcatura va abbattuta, perchè non serve più. Invece, gli esseri umani naturali smettono di edificare il Tempio e restano a reggersi su una macilenta impalcatura instabile poggiata sulla sabbia per tutta la durata della Vita.
Eliminando progressivamente l’Importanza Personale dallo scenario, e nel contempo lavorando alla fondazione e al radicamento di una Coscienza di Sè sempre più profonda e sempre più integrata, interiormente, nel nostro Santuario Interiore, incomincia a sbocciare un Fiore. Un Fiore tenero, silenzioso di un immenso Silenzio, di cui uno dei suoi petali è Titiksha, una serena persistente contentezza.
Titiksha è la serena e persistente contentezza di essere sempre più in accordo, e sempre più vicini, alla Verità di noi stessi. L’unico mezzo infallibile per creare e vivere una Vita straordinaria e memorabile è accordarsi alla Verità di Sè; non ce ne sono altri, e come potrebbero esisterne altri da questo? Ecco perchè il nostro progressivo, costante Lavoro di riscoperta e di accordo alla nostra Verità induce in noi stessi la comparsa e il dispiegamento di Titiksha. Quella serena, intima, tenera contentezza di essere sulla nostra propria Via, sul nostro proprio Cammino, sul nostro proprio Destino.
Titiksha è la serena e persistente contentezza della Coscienza che percepisce Sè e il Sè, e la sua magnificenza. La gioia della Consapevolezza che si libera dalle catene dell’automatismo, del pensiero inutile, dell’auto-deprivazione, dell’auto-depotenziamento. La Serenità di essere nel Lavoro, e di essere pronti a vivere in accordo al vero motivo per cui siamo venuti qui, su questa Terra meravigliosa, in questo momento meraviglioso: il nostro Grande Sogno Personale.
Titiksha è la serena e persistente contentezza che viene dall’accettare ogni cosa che ci accade come esperienza diretta alla nostra Evoluzione. La Legge mette sul nostro cammino ostacoli, situazioni da affrontare, da vivere; sfide da fronteggiare, da accogliere; raccolti di semine pregresse; piombo da trasmutare; Oro da accogliere e condividere. Il Viaggiatore comprende sempre più in profondità che tutto questo è per la sua Evoluzione, è per estrarre il meglio, la quintessenza, dalle esperienze che vive, per fonderla in Essere e renderla patrimonio cosciente permanente. Proprio questa sua comprensione, che si approfondisce, che si cristallizza, induce nel suo Santuario Interiore lo sbocciare del Fiore di Titiksha. Quella serena, intima, segreta contentezza di conoscere che tutto si muove in accordo alla Legge, e la Legge è buona, perchè coopera alla sua Evoluzione; quella serena, intima, segreta contentezza di sentirsi artefice del proprio Destino in accordo al proprio Intento, perchè IO·SONO·ORIGINE.
Titiksha è il sentimento che nasce dal sapersi avanzare in persistenza, in piccole mosse, in vivace efficienza, in modo implacabile, verso la propria Verità. E’ la semplice gioia di vivere, e di contemplare nel Silenzio, questo dono immenso e misterioso che si chiama Vita.
Non si può accedere a Titiksha, ma neanche da lontano, nello stato interiore di un essere umano naturale. Non si può parlare di Titiksha ad un essere umano naturale. Perchè Titiksha è un attributo del Sè, è un petalo del Fiore del Santuario Interiore; e come tale, soltanto avvicinandosi ai suoi territori interiori questo sentimento può essere lambito prima, conosciuto poi.
Si può soltanto indicare la Via. Sperare e pregare che venga percorsa per i decenni sufficienti.
E lasciare che ogni cosa proceda secondo il perfetto Ordine di Dio.