Distaccare la mente dall’emozione
A proposito del quieto e continuo Lavoro in bonaccia che un Viaggiatore alimenta costantemente in sè stesso, unica garanzia ed unica fonte dei suoi risultati misurabili, esiste una Disciplina fondamentale che è molto difficile spiegare con parole, dati gli elementi coinvolti.
La difficoltà della spiegazione in parole è dovuta al fatto che i veicoli coinvolti nell’operazione hanno già compiuto il loro lavoro meccanico prima ancora che la parola, frutto di un processo neo-corticale razionale, possa raggiungere ed investigare il loro operato. Questo è uno dei motivi per i quali un Viaggiatore si addestra ad agire invece di parlare: dopo aver conosciuto cosa fare, l’Azione conduce alla percezione e crea particelle di Essere; viceversa, parlare a sè stessi di qualcosa che non si fa conduce ad una descrizione immaginaria, illusoria e inutile al nostro sviluppo personale.
In un essere umano naturale, la Mente di Superficie è quasi completamente legata al Veicolo Emotivo/Astrale. Soprattutto in quelli tra noi che sono polarizzati sul Veicolo Astrale, questi due aspetti espressivi della nostra totalità sono spesso così indissolubilmente legati da risultare inscindibili. La mente funziona soltanto per raccogliere, amplificare e trovare strade atte a soddisfare il desiderio, le brame, le passioni, le voglie, che nascono dall’Astrale Inferiore o dall’istintualità fisica; oppure, per motivare o giustificare le emozioni incontrollate che da questo scenario scaturiscono.
Quando un essere umano naturale viene preso da una emozione, la sua mente si aggancia all’emozione in modo istantaneo, e l’Attenzione si annega nell’emozione stessa. Il risultato è che inneschiamo e manteniamo in noi stessi costantemente, spesso per ore o persino per giorni interi, un monologo interiore in cui giustifichiamo, confermiamo, amplifichiamo questa emozione. Un monologo interiore fatto di «oh, come mi sento… , ah, questa cosa è [in questo modo] perchè … , mi sento davvero… , ecco, le persone/io sono proprio… , ma qui nessuno si accorge di quanto io stia… , non riesco proprio a…»
Questo processo, la Spirale di Depotenziamento, avviene in modo naturale negli esseri umani; perchè il Veicolo Astrale, l’interfaccia emotiva e di sentimento del Campo di Energia che noi siamo, innesca una fortissima attrazione magnetica verso il Veicolo Mentale Inferiore, in quanto senza di lui non può creare nulla. Senza il Veicolo Mentale, ovvero senza le Potenze del Pensiero, il Veicolo Astrale è sentimento ed emozione; quando sopraggiunge in soccorso il Veicolo Mentale, che giustifica, che analizza, che conferma, che motiva, allora il sentimento o l’emozione si carica anche di Pensiero, e in questo modo acquista un potere enorme. Un potere in grado di prendere il controllo della totalità del Campo di Energia che noi siamo, e dunque spingerci ad agire per i suoi propri scopi e per le sue proprie finalità.
La chiave che blocca questo processo naturale – processo che narcotizza un essere umano e lo rende un incosciente reattivo alle sue proprie emozioni ed istinti – è l’addestramento al distacco del collegamento, inizialmente ferreo, tra il funzionamento del Veicolo Astrale Inferiore e il Veicolo Mentale. Ovvero, un Viaggiatore, lungi dal combattere o negare le sue emozioni, permette loro di esistere, di manifestarsi, di scorrere, di comunicare le loro istanze, ma interrompe con un Atto di Intento il collegamento automatico tra queste emozioni ed il Veicolo Mentale.
C’è l’emozione, a cui permetto piena e compiuta espressione, ma blocco con un Atto di Intento la spiegazione, la motivazione, la conferma, la condanna, la assoluzione, che automaticamente il Veicolo Mentale è spinto a fare dalla pressione dell’emozione stessa.
Riusciamo a stare qui ed ora insieme ad una emozione, uscendo dalle spiegazioni mentali, ed entrando nel territorio della semplice percezione delle caratteristiche di questa emozione? Riusciamo, per esempio, ad avere paura sentendo nel profondo che non sono Io che ho paura, ma è il mio Veicolo Astrale che ha generato una agitazione e un movimento di Energia che per etichetta mentale ho imparato a chiamare paura?
Questo è lo scopo della Disciplina del distacco della mente dall’emozione, a cui occorre addestrarsi per lungo, lungo tempo. Non negare o reprimere nulla che si manifesta dentro di me, ma nel contempo rendermi cosciente al di là della letteratura che Io Sono i miei veicoli, ma sono anche molto più di essi, perchè posso percepire il loro operato, e dunque ne ho facoltà di governo.
Nell’ordinario, invece, Io giace addormentato e annegato nel bailamme dei veicoli, e così i veicoli lo governano e lo portano a spasso come un sonnambulo in una carrozza perduta.