La Compassione e la Saggezza
Nel Cammino di un Viaggiatore, si giunge ad un punto in cui l’integrazione delle sue attitudini e qualità superiori deve cominciare ad acquisire una sinergia. Un’azione comune, una integrazione in cui nessun elemento predomini sugli altri in modo dis-equilibrato.
La ricerca e la Vita del Viaggiatore è l’Equilibrio, non la sofferenza. Quella sofferenza che giunge naturalmente proprio a causa della perdita dell’Equilibrio, e del conseguente oscillare in modo costante nelle due polarità della ciclica espressione della Materia. Un essere umano naturale va su e giù diventando la polarità che attraversa; un Viaggiatore segue la polarità cercando di cogliere armoniosamente tutti i doni che in essa sono nascosti. Non c’è niente di permanente, nella Materia; nemmeno l’infelicità.
Lo sviluppo di alcune facoltà interiori porta un Viaggiatore a Sentire in grado sempre maggiore le Emanazioni degli esseri viventi intorno a lui; questo sviluppo lo conduce ad ampliare lo spettro della sua Coscienza, e a realizzare sempre più profondamente il grado della sua connessione con tutto ciò che esiste. Da questo sentimento, perchè di sentimento si tratta e non di pensiero, nel tempo nasce assolutamente spontanea la capacità di comprendere gli esseri viventi nel loro comportamento e nelle loro vicissitudini. Una comprensione profonda, che non è la mente che cerca soluzioni e risposte, ma un tenue riconoscere la dignità e l’esistenza della Vita in tutte le sue molteplici, infinite forme di manifestazione.
Questa comprensione porta alla Compassione. Invece di vedere la Vita come un ammasso casuale di comportamenti che se non sono inutili, ci irritano o ci mettono a disagio, cominciamo a percepire negli esseri viventi la lontana eco delle loro cause; e dato che la stragrande maggioranza dei loro comportamenti l’abbiamo messa in scena anche noi in un qualche momento, la Compassione diventa riconoscere che noi siamo o siamo stati i nostri compagni, perchè passiamo dalle stesse traversie, dagli stessi inconvenienti, dagli stessi banchi di prova, in astratto gli stessi, nel concreto manifestati in forme distinte.
La Compassione non è un pensiero. La Compassione è un sentimento, che non può essere avvicinato da una valutazione razionale. Riconoscere nelle traversie di un essere umano le proprie stesse difficoltà, magari attraversate tempo addietro o persino tuttora esistenti in noi, è una realizzazione che fa nascere in noi un senso di abbraccio silenzioso, non uno scattare alla ricerca di soluzioni mentali non richieste. Se una persona avesse la forza di uscire da una situazione di sofferenza, lo farebbe istantaneamente e da sè stessa, senza bisogno delle nostre soluzioni razionali, che di fatto non hanno alcuna capacità di attecchire in un terreno che ha bisogno di un altro nutrimento. Se non ha questa forza, è la nostra Compassione che può nutrirla; fino al momento in cui questa stessa persona si solleverà da sè stessa nella fierezza della sua Integrità, e pronuncerà finalmente il Comando che la farà uscire una volta e per sempre dalla sua situazione.
Questo è il punto in cui la Compassione, che è un sentimento, deve essere temperata dalla Saggezza, che è l’Essere nato dalla nostra Azione Conforme. Compassione non è aiutare chi non ha chiesto il nostro aiuto; Compassione non è dare soluzioni future a chi vuole un abbraccio adesso, o parlare soltanto noi con un essere vivente che desidera soltanto, e ardentemente, essere ascoltato. Compassione è rendere partecipe un essere vivente di quello che noi avremmo desiderato nelle sue stesse condizioni, quando le abbiamo vissute: Ascolto – Non Giudizio – Non Interferenza. E questo può essere fatto soltanto grazie all’aiuto della nostra Saggezza, maturata dalle nostre esperienze di Vita. Quello che avremmo desiderato ricevere a suo tempo, ora lo diamo, liberamente, pienamente e in tutta la sua Luce radiante: perchè è la nostra Saggezza che ci informa che questa è la Legge, e questa è la Promessa.
Se un Viaggiatore non tempera la Compassione con la Saggezza, se ne va in giro per il mondo a prosciugarsi, perchè la moneta dell’Universo è l’Energia, ed essa viene facilmente predata in chi non ha gli occhi e le orecchie bene aperti. La Compassione informa un Viaggiatore che, uomo o donna che sia, non è nè migliore, nè peggiore di nessun altro essere vivente, perchè di fatto attraversa le stesse esperienze e gli stessi mutamenti; la Saggezza lo conduce alla Verità, e dunque gli permette di irradiare la sua Compassione in un modo che non lo prosciughi dietro le (spesso) assurde richieste senza fine di esseri narcotizzati. Esistono molti modi per irradiare Compassione in questo mondo meraviglioso: uno di questi è lavorare su altri Veicoli, invece che direttamente sul Corpo Fisico attraverso il contatto diretto. Ognuno, nella sua distinta, personale, meravigliosa unicità, scoprirà da sè stesso come irradiare nel mondo la Potenza della sua Compassione: con la musica; con il tocco; con l’arte; con la penna; con azioni silenziose, semplici, concertate, che abbiano lo scopo di conferire Potere, invece che toglierlo.
Senza Saggezza, la Compassione è prosciugarsi ciclicamente in un mondo di richieste senza fine.
Senza Compassione, la Saggezza non serve a niente.