Volontà, Selezione, Concentrazione – parte III
Osservazione, il PASSO·1: la mente quieta il suo guazzabuglio inutile volteggiante intorno al nulla, quando è posta sotto Osservazione. Ovvero, la mente si quieta quando nello scenario irrompe qualcosa di diverso, qualcosa che prima non era stato invocato a comparire, che osserva il fluire ordinario dei pensieri ed esercita null’altro che questa facoltà di Osservazione, senza «fare» altro. I dettagli del PASSO·1 sono in questo documento.
Potere di Selezione, il PASSO·2: invece di restare narcotizzati in un fluire di pensieri senza controllo, dopo aver posto sotto Osservazione il funzionamento della mente esercitiamo la facoltà di selezionare deliberatamente, all’interno del flusso dei pensieri, un pensiero preciso, quello scelto da noi. Non ha importanza quale scegliamo, ha importanza esercitare la facoltà di selezione, ovvero prendere un pensiero e lasciarne andare un’altro. Questa pratica ci porta armoniosamente alla comprensione che io non sono una vittima sacrificale di cataclismi mentali incontrollati ed auto-generati per abitudine. IO ho il Potere di Selezione su ciò che si muove nel mio Veicolo Mentale. Ma questo Potere deve essere esercitato, altrimenti non è attivo. I dettagli del PASSO·2 sono in questo documento.
Ora è il momento di esaminare ed approfondire il PASSO·3 di questo Esercizio di Lavoro Interiore sul Veicolo Mentale.
Che cosa significa esercitare il Potere di Selezione? Esaminiamo questo aspetto con un dettaglio maggiore. Selezione è scelta, ovvero prendo una cosa e ne lascio andare un’altra. Dietro questo semplice processo, quindi, che cosa si sta muovendo? Che cosa sta operando in modo Yin, silente, eppure decisivo? Che cosa mi porta a selezionare una cosa e lasciarne andare miriadi di altre? Perchè scelgo quella cosa e non un’altra?
E’ evidente che il Potere di Selezione, così come inteso nel PASSO·2, è una facoltà del Guidatore della meravigliosa struttura psico-fisica che noi siamo. Perchè appartiene al Guidatore? Perchè questo Potere giace costantemente narcotizzato, esattamente come il Guidatore stesso. Nel momento in cui questo Potere viene deliberatamente risvegliato, e questo è esattamente uno degli scopi dell’Esercizio, si risveglia conseguentemente la parte di noi stessi che lo esercita: l’Individualità; il vero IO; quell’indefinibile parte di noi stessi elevata, superiore, Solare, permanente. Non è possibile esercitare il Potere di Selezione sui pensieri che affollano il Veicolo Mentale se non si risveglia entro un certo grado chi davvero, dentro di noi, ne ha facoltà di esercizio.
Ma il Potere di Selezione, che è l’aspetto Yang del processo, può essere esercitato perchè viene alimentato da una facoltà ben precisa, da una Energia ben precisa, che sorge ancora prima di esso, e ne pilota i risultati. Questa facoltà, questa Energia misteriosa, che non è distribuita casualmente sull’umanità da un passino di zucchero a velo, ma è retaggio di ogni essere umano di questo pianeta meraviglioso, è l’Energia dell’INTENTO.
L’Intento è l’Energia che alimenta il Potere di Selezione. L’Intento è l’Energia che riesce a sostenere la posizione dell’Osservatore. Fino a quando Intento sostiene queste facoltà, esse possono operare e dispiegarsi. Quando questa Energia viene meno, per molteplici ragioni, parte il pilota automatico; riparte la deriva inerziale; viene ripristinato il consumo energetico di crociera, ovvero lo stretto necessario per la sopravvivenza della Personalità.
Quindi, il PASSO·3 dell’Esercizio che stiamo esaminando è diretta conseguenza dei primi due passi, e di fatto è sempre stato silenziosamente operativo nello scenario. Del resto, non potrebbe essere altrimenti: non è possibile spostarsi e rimanere nella posizione dell’Osservatore senza il sostegno dell’Intento; non è possibile esercitare il Potere di Selezione senza Intento, perchè è proprio Intento che in modo silente e nascosto permette ed esercita la selezione.
PASSO•3: continuando a selezionare deliberatamente – nel flusso dei pensieri che stiamo osservando – ogni singolo pensiero che vogliamo permanga alla nostra Attenzione, divenire sempre più coscienti che ogni nostra selezione origina da INTENTO. Ogni volta che selezioniamo deliberatamente un pensiero, Sentire che è INTENTO che determina e fissa questa selezione. Muovere quanto più profondamente possibile verso la percezione dell’Energia dell’Intento in noi stessi.
L’idea piuttosto peregrina che molti esseri umani auto-fissano in sè stessi per giustificare alla loro percezione annebbiata la propria debolezza è quella di non essere dotati di Volontà; di non essere in grado di esercitare INTENTO. Questa idea è ridicola; è uno spasmo medioevale che non ha nulla a che vedere con la natura umana nel suo aspetto Solare, ed è un relitto educativo di strutture tribali inadeguate al compito meraviglioso che è stato assegnato all’organismo Umanità. Qualsiasi essere umano che si alzi a sè stesso e reclami interiormente il sorgere della Forza dell’Intento, scopre ben presto che è soltanto la sua debolezza inerziale che gli ha impedito finora di reclamare questa Energia, e di esercitarla per la sua propria Evoluzione. Non vi è mai stata assenza di Intento in un essere umano: vi è soltanto stato l’esercizio indulgente di questa Energia in manifestazioni inutili e non in accordo con l’Evoluzione.
Intento è una Forza che va percepita dentro di sè: mentre sorge, mentre esercita il suo Potere di generare Emanazioni. Occorre cominciare da piccole mosse, come questo semplice Esercizio di Lavoro Interiore, e poi proseguire verso la sacra direzione di far scaturire il proprio mondo esteriore da una deliberazione interiore, invece di vivere come conseguenze mosse da altrui decisioni esterne, quindi altrui Volontà. Il paradigma deve essere completamente invertito: e per questa ragione, occorre Sentire in noi stessi, non limitarsi alla letteratura, l’operato della Forza che è in grado di invertirlo; occorre stimolare il suo funzionamento. Perchè stimolare il suo funzionamento significa rianimare il Guidatore, che è sempre esistito, e che viaggia nelle ere proprio perchè il suo Destino è essere rianimato e risvegliarsi a sè stesso.
Selezionare il flusso dei propri pensieri in questo modo ci porta nella direzione ben riassunta da Ernest Wood nel suo libro Concentrazione, ispiratore di questo Esercizio di Lavoro:
Da questo esperimento mentale otterremo un nuovo senso di potere, che è il potere della Concentrazione operato dalla Volontà. Otterremo anche una nuova conoscenza ed esperienza di «Io». Un terzo guadagno è quello di aver imparato come pensare, come spiegherò più ampiamente in seguito.
Quell’«Io» a cui accenna Ernest Wood è il Guidatore. La nostra Individualità. Il vero IO. Il profondo miracolo senza forma oltre qualsiasi parola, che comincia a palesarsi, e ad entrare nella Concentrazione attraverso il suo Intento.
[ ..continua.. ]