Trasmutare un Comando Interiore disfunzionale
Per poter progredire ulteriormente verso una maggiore libertà di arbitrio è sufficiente fare luce ancora e continuare ad osservare questi oscuri meccanismi ? Basta essere presenti nella vita di ogni giorno per sfaldare questi schemi provenienti dal passato e dall’interazione coi propri genitori ?
dalla condivisione di un Viaggiatore
Questa domanda rappresenta una giusta ed ideale continuazione al percorso interiore che stiamo approfondendo in questi ultimi documenti. Il nostro Focus è infatti sulla riemersione dei Comandi Interiori che gestiscono la nostra Vita mentre noi crediamo di essere liberi di viverla come vogliamo; dunque la questione che pone il nostro amico Viaggiatore è di primaria importanza.
Come la Tradizione ci insegna in molteplici forme e attraverso molteplici simbolismi, il primo passo del Cammino è sempre il Sapere. Nel caso particolare che stiamo esaminando, Sapere per noi significa divenire coscienti di questi meccanismi, che traggono la maggior parte del loro Potere dal fatto di essere incoscienti, ovvero non percepibili da una Coscienza ordinaria non addestrata. Come riportare alla Coscienza questi meccanismi è manovra che abbiamo approfondito in alcuni aspetti nel documento Lo Specchio Oscurato; in breve, dato che non possiamo percepirli direttamente, arriviamo progressivamente a percepirli attraverso gli effetti che producono nella nostra Vita.
Questo è il primo passo. Importantissimo, ma soltanto una parte dell’equazione del cambiamento. Sapere, infatti, mi permette di poter osservare il fenomeno in esame e divenirne sempre più stuf@, ma per poter progredire ulteriormente verso una maggiore libertà di arbitrio, per usare le parole del nostro Compagno di Viaggio, occorre inserire una serie di elementi nuovi nello scenario, in modo armonioso ed efficace. Altrimenti, si rimane intrappolati nell’inerzia della stessa corsa del sorcio, con un grado di disagio interiore persino superiore, dato che ho ricondotto qualcosa alla mia Coscienza che prima non vi era affatto.
Il primo elemento che deve essere introdotto nello scenario è INTENTO. Ovvero, nel momento in cui divento cosciente di un mio Comando Interiore che sta creando condizioni disfunzionali nella mia Vita, devo scegliere se voglio continuare a mantenerlo attivo dentro di me, oppure no; e quindi, in conseguenza della mia scelta, se voglio neutralizzarlo devo avere INTENTO di neutralizzarlo.
Tutto quello che può avvenire o non può avvenire nel Campo di Consapevolezza ed Energia che io sono deriva sempre da una mia decisione, ovvero deriva dal mio POTERE·DI·SCEGLIERE: quindi, prendere la decisione di elaborare un Comando Interiore presuppone INTENTO di volerlo fare: e questo non è affatto scontato come può – apparentemente – sembrare. Perchè in Realtà, molto spesso noi non vogliamo affatto cambiare; noi non prendiamo davvero la decisione di cambiare, perchè forse le condizioni della nostra Vita, alla fin fine, ci vanno bene così. Se non vi è Intento, non vi è realizzazione, quindi è bene interrogarsi a lungo, e profondamente, su questo aspetto.
Il secondo elemento che deve essere introdotto nello scenario è il giusto apporto di ENERGIA. Senza una quantità di Energia Interiore disponibile superiore a quella che il Comando Interiore ha bloccato in sè, è impossibile neutralizzare il Comando. Questo è il motivo principale per cui la gran parte dei nostri tentativi non produce risultati: o non abbiamo affatto posto reale INTENTO, o non abbiamo sufficiente quantità di ENERGIA Interiore disponibile per attaccare il processo, o entrambe le ragioni insieme. Come abbiamo detto prima, la corsa del sorcio legata al Comando Interiore ha una sua inerzia, nella nostra Vita: questa inerzia, questa Deriva Inerziale, è tanto più forte quanto più forte è il Comando, e per uscirne, come la stessa Fisica Naturale ci insegna, dobbiamo mettere in gioco una Energia superiore.
E dove la andiamo a pescare, in noi stessi, l’Energia che ci serve allo scopo?
Nel documento Creare Energia di Coscienza ho approfondito una parte di questo aspetto, dunque rimando alla sua lettura per un approfondimento di questo tema fondamentale. Senza Energia Interiore disponibile, non si ha letteralmente l’alimentazione necessaria a sostenere processi di Crescita Personale: uno di questi processi è la Trasmutazione dei Comandi Interiori disfunzionali, che stiamo esaminando qui.
Il terzo elemento che deve essere introdotto nello scenario, quello che mette insieme i primi due in un processo armonioso, è AZIONE·CONFORME. Dato che Natura abhorret a vacuo , il Comando Interiore non deve essere nè distrutto, nè combattuto, nè giudicato: esso deve essere INTEGRATO dentro di noi, come espressione disfunzionale di una parte di noi stessi che finora abbiamo in tutti i modi cercato di cancellare alla nostra Coscienza.
Come avviene questa integrazione? Attraverso azioni finalizzate allo scopo di integrare in modo armonioso questo aspetto nella nostra Coscienza. In un esempio di Vita, se una persona realizza di avere attivo un Comando Interiore che rade costantemente a zero il suo valore, essa deve porre INTENTO di neutralizzare questo Comando, e poi raccogliere sufficiente ENERGIA Interiore per poter compiere una serie di AZIONI·CONFORMI al suo Intento, come per esempio affermare serenamente il suo personale punto di vista in un dialogo, non frequentare più persone negative e giudicanti, iniziare e proseguire un progetto personale che la appassioni e alimenti la sua fiducia in sè, frequentare persone che la sostengono ed incoraggiano, ecc.
Un Fatto Energetico fondamentale connesso a questo processo è che sulla carta sembra facile, ma in Realtà, a causa della fortissima carica emozionale coinvolta in ogni Comando Interiore, può essere di una difficoltà estrema nella sua realizzazione. Nella mia esperienza personale, che ovviamente è del tutto soggettiva, la percentuale di esseri umani che è in grado da sola a sè stessa di compiere questa manovra nella sua completezza – per un certo insieme di Comandi Interiori – è ottimisticamente nell’intorno di uno su cento.
Inoltre, quell’uno su cento che riesce ad inattivare alcuni dei suoi Comandi Interiori, quando arriva al suo vero Nucleo Oscuro comunque non riesce più a procedere da solo. Diventa necessario lo Specchio di Compagni di Viaggio, e l’aiuto di alcune specifiche figure, per fare un salto quantico; si rende necessario uno Specchio di Condivisione reale, non un contatto virtuale o immaginario.
Divenire coscienti dei propri Comandi Interiori disfunzionali è possibile procedendo da soli, e conoscendo gli strumenti necessari, che fortunatamente non sono molti e non sono complessi. È possibile, ma ha una probabilità di successo molto bassa, a causa della Disciplina necessaria all’applicazione persistente di questi strumenti.
Trasmutare o integrare un Comando Interiore in modo da neutralizzarlo e trasformarlo in un nostro Alleato è qualcosa che richiede una interazione reale con altri esseri umani. Perchè è l’elemento AZIONE·CONFORME che lo richiede: quell’elemento dell’equazione dal quale ci allontaniamo naturalmente come la peste, e che invece rappresenta uno dei mezzi più efficaci nella generazione di Energia di Coscienza.
Quanto è possibile ad un essere umano
che ha scelto di percepirsi privo di valore,
creare da solo a se stesso
le condizioni di agire
per dimostrare un valore che non crede di avere?