Lo stato di Presenza e i giovani
Alcuni miei alunni, parlando con me, mi hanno fatto notare questo aspetto – rilevante specialmente per i giovani (pensali 6 ore al giorno in un’aula.)
Mi dicono: Ma come si fa ad essere sempre qui ed ora? Spesso noi con la mente ci portiamo in altre realtà proprio per salvarci dal presente che ci appare povero e noioso, oppure orribile per altri motivi. Ci penso anche io quando sono annoiato da cose alle quali sono costretto.
E’ una questione alla quale non ho trovato una risposta del tutto soddisfacente. Quale posto dare alla fantasia nell’etica del “Qui ed ora”?
dalla condivisione di un Viaggiatore
La questione posta dal nostro amico Viaggiatore è di importanza fondamentale. Fondamentale, perchè lo stato di Presenza viene vissuto molto spesso dagli esseri umani – per lungo tempo – come un processo mentale. Ovvero, un processo in cui la mente ripete a sè stessa «io» sono in Presenza, mentre l’essere umano che alloggia questa litania dorme tranquillamente.
Questi ragazzi hanno perfettamente ragione. Hanno perfettamente ragione. Come si fa – dicono – a restare presenti in una aula scolastica che non ci offre alcun sollievo al nostro disagio interiore, alcuna protezione dall’inoculazione forzata di sostanze nelle nostre vene? Come si fa a restare presenti in questo luogo dove non impariamo niente della Vita reale che poi dovremo vivere? Come si fa a restare presenti mentre il solito prepotente vessa i più deboli, e il solito furbetto copia il lavoro degli altri e forse pure il mio? Meglio scantonare, fuggire con la mente da questo pozzangherame di ipocrisia, dolore e sofferenza. Se rimanessi presente, emergerebbe con una Forza inarginabile e dolorosa tutta la sofferenza che sto provando.
Lo stesso, identico meccanismo, si attiva negli adulti. Si tratta del medesimo meccanismo di auto-difesa posto in essere dalla Personalità Automatica per fuggire il dolore psicologico. La Personalità Automatica costruisce nel tempo tutta una serie di Schermi Deflettori che respingono tutte le Percezioni che innescano dolore interiore per Risonanza; uno di essi, è annegare la mente nel tempo inesistente, ovvero nel passato e nel futuro impossibile, in modo che il presente non sia percepito, e quindi il dolore sia soppresso. Si tratta di un meccanismo automatico molto bello, in sè, per difendere le persone; peccato che il dolore non sia eliminato, ma soppresso, ovvero scacciato nel subconscio, dove produce ogni sorta di danni senza essere notato.
I ragazzi dicono: fuggiamo per salvarci dal presente che ci appare povero, noioso, persino orribile. E non hanno forse ragione? Si tratta della pura Verità. E’ così che la Personalità Automatica protegge sè stessa dal dolore interiore, quando è soltanto lei a deliberare all’interno del Campo di Energia che noi siamo.
Come si fa a riportare i ragazzi nel presente? Date le premesse che abbiamo appena posto, la risposta già comincia ad apparirci più semplice, almeno da comprendere. I ragazzi devono ricominciare a diventare, lentamente, progressivamente, senza fretta ma senza tregua, amici del tempo presente. Ovvero, attraverso una serie lenta, costante, progressiva di esercizi esperienziali e percettivi, i ragazzi devono entrare armoniosamente nello spazio interiore della loro esistenza così come è adesso, con tutto quello che c’è adesso. Devono entrarci senza timore, con curiosità, e in un percorso che li guidi costantemente in questa esplorazione, altrimenti, escludendo eccezioni, non hanno Intento per resistere da soli, e fuggirebbero di nuovo dal dolore nel bailamme del tempo e della mente scimmia.
Questo è esattamente il percorso che devono intraprendere non soltanto i ragazzi, ma ogni essere umano che sente in sè stesso l’emergere del Divino. I ragazzi potrebbero sperimentare questo percorso ad integrazione del loro cammino scolastico, senza forzature; lo scopo, nel caso dei giovani, è duplice: insegnare loro a trattare con la sofferenza interiore invece che tentare inutilmente di cancellarla; e condurli a sentire in loro, anche se soltanto per un momento, l’esistenza di un’altra Natura, oltre a quella che gli è conosciuta e che vuole mentire, sfruttare, distruggere, depredare solo·per·me·stess@: la Natura Solare. Lo Spirito Vivente e Divino che li abita, e che abita ognuno di noi.
Quale posto dare, quindi, alla fantasia nell’etica del “Qui ed ora”? Un posto fondamentale, ed importantissimo per l’educazione del giovane. Perchè se si trasforma la fantasia in Immaginazione Deliberata, il giovane comincia ad imparare ad usare le Potenze del Pensiero in modo costruttivo e funzionale a creare la Realtà più alta e più grande che sente di voler vivere e sperimentare. Se noi fossimo stati educati a 13-16 anni con i principi basilari dell’utilizzo delle Potenze del Pensiero, quanto tempo in meno avremmo sprecato nella Vita? Quanto più la nostra Vita sarebbe ora più armoniosa, più semplice, più vicina alla Verità di ciò che siamo? Quanto più saremmo liberi, non di fare quello che ci pare, ma di essere ciò che siamo nati per essere?
Lo stato di Presenza è un percorso esperienziale di ampliamento della Coscienza che può durare anni, decenni, e di cui certamente parlare è l’ultima cosa necessaria ed utile al processo. Questo è molto importante da ricordare. E’ piuttosto difficile, se non impossibile, che un essere umano entri da solo sempre più profondamente nello stato di Presenza se la sua psicologia interiore è intasata da dolore e sofferenza emotiva non esplorata e non elaborata. Così come è piuttosto difficile, se non impossibile, prendere le parole scritte in un libro e credere di aver capito che cosa la Presenza sia.
I ragazzi fuggono da un presente povero e noioso perchè nessuno insegna loro che il presente è una loro totale e libera creazione, sulla quale possono esercitare il 102% del loro POTERE·DI·SCEGLIERE. Esattamente lo stesso motivo per cui tutti noi esseri umani facciamo la stessa, identica cosa.