La reazione che si oppone al Lavoro Spirituale
Quando un essere umano intraprende il suo Cammino Spirituale – che è volto a trovare un senso e uno scopo superiore ad una Vita che altrimenti è soltanto apparente Entropia – si apre alla possibilità di sperimentare pratiche, esercizi, strumenti, che lo avvicinino progressivamente a quelle nuove esperienze e percezioni di carattere superiore che sta cercando.
Quindi, in accordo alle proprie personali predilezioni, l’Aspirante comincia a sperimentare strumenti come la Meditazione, la Preghiera, la Presenza, il Silenzio Interiore; incomincia a costruire nuove attitudini nella sua psicologia, ovvero nella sua Anima Terrestre, che siano funzionali ad una potente e significativa espressione di sè nel quotidiano: inizia la sua personale costruzione delle Virtù Superiori.
In queste sue prime esperienze, l’Aspirante può sperimentare degli stati interiori molto intensi e profondi; delle comprensioni lucide e penetranti, su sè stesso e sulla sua Vita. Vi è una relativa poca difficoltà a sostenere esercizi come la Meditazione e la Presenza, e la pratica conduce a tutta una serie di conseguenze positive ed incoraggianti. Lo stato emotivo è ottimo, e incoraggiante. Ci si sente pieni di entusiasmo, e di Energia, come aver scoperto un nuovo mondo meraviglioso e totalmente sconosciuto.
Ma poi, improvvisamente, arriva un momento in cui la polarità della pratica cambia verso. Progressivamente, senza accorgercene, le nostre pratiche spirituali cominciano ad attenuare la loro intensità; la Concentrazione si perde, quelle esperienze luminose e positive si allontanano, e si fa una grande fatica laddove prima tutto sembrava fluire senza sforzo. L’entusiasmo della pratica spirituale si affievolisce, l’Energia si abbassa, e non ci sostiene più. Che cosa sta accadendo?
Per comprendere che cosa sta accadendo, occorre prima di tutto considerare questo aspetto fondamentale: alcune forze che si muovono all’interno della nostra Personalità non sono affatto felici che un essere umano muova verso lo Spirito. Queste forze interiori avverse prosperano nel buio, e nel cibarsi di un certo tipo della nostra Energia Interiore che le Discipline di Lavoro Spirituale cominciano a raffinare ed eliminare.
Quindi, all’inizio, esse permettono – in modo guardingo – che l’Aspirante faccia le sue prime esperienze di Lavoro Interiore con una certa libertà. Ma superata una soglia di guardia in cui cominciano a sentirsi minacciate dalla Consapevolezza crescente dell’individuo, esse alzano i bastioni della loro difesa, e si muovono affinchè un essere umano ritorni da dove era partito all’inizio; ovvero, ritorni nel luogo interiore in cui esse ricevono il loro nutrimento energetico così come sono abituate a ricevere da decenni. Rimettendo l’Aspirante a dormire.
Per esempio, se il nostro Campo di Energia è abituato a certe emozioni di bassa intensità, queste emozioni sono diventate cibo delle cellule del corpo fisico, perchè le emozioni concorrono direttamente a sintetizzare ormoni e neurotrasmettitori che influenzano la formazione dell’alimentazione cellulare. Pratiche come la Presenza, la Meditazione, la Preghiera, il Silenzio Interiore, la coltivazione di stati di sentimento deliberati e superiori, possono equivalere per le nostre cellule ad un cambio repentino e drastico di alimentazione; e se questa dieta continua, incominciano ad avere fame del vecchio cibo, e quindi a protestare.
Questo è soltanto uno degli aspetti di reazione che si mette in moto quando un Aspirante inizia le sue pratiche spirituali. Ma il suo esempio è utile a farci comprendere che è del tutto normale che si inneschi una reazione interiore che si oppone alle nostre pratiche spirituali; è del tutto normale, perchè attraverso le nostre pratiche spirituali stiamo modificando l’intera struttura del nostro Campo di Energia, in tutti i suoi tre Veicoli Inferiori del corpo fisico, della mente, e dei sentimenti. Noi non iniziamo il nostro Lavoro Interiore trovando un Campo limpido, pulito ed accogliente; in noi si sono insediate nel Tempo un grande numero di Forze che sono avverse a questo percorso di Ritorno allo Spirito che abbiamo innescato.
La pratica spirituale, di qualsiasi tipo essa sia, è un Lavoro Interiore di completa riconfigurazione del nostro Campo di Energia; nel particolare, il Campo di Energia va purificato, ripulito e sovralimentato nei suoi tre Veicoli Inferiori. Vista da questa particolare prospettiva, la pratica spirituale non è un esperimento fine a sè stesso, o un tentativo più o meno fortunato. Si tratta di un Lavoro di lungo corso, di lungo corso, in cui dobbiamo conoscere ed essere preparati ad una possibile serie di reazioni interiori di opposizione, che possono sprigionarsi ciclicamente, e che hanno lo scopo di farci ritornare nell’ovile del niente.
Alla Luce di questo, ciò che è importante non è la reazione interiore di opposizione alle nostre pratiche spirituali, che può arrivare e può verificarsi; ciò che è importante, e che fa la differenza, è se sapremo continuare il nostro percorso e il nostro Cammino nonostante sia emersa questa reazione, e durante i periodi in cui essa tenta di farci recedere indietro in ogni modo.
Giunti ad una certa soglia, certe Forze Interiori non permettono più ad un Aspirante di proseguire il suo percorso di crescita di Consapevolezza in modo liscio, lineare, senza sforzo e con uno stato interiore di entusiasmo e fiducia. La Triade Superiore che si sta risvegliando equivale alla fine del loro dominio sul Campo di Energia in cui si sono insediate, e quindi esse reagiscono opponendosi, per mantenere il predominio.
Se un essere umano non è cosciente di questo aspetto, viene costantemente ricacciato indietro dalla reazione interiore di opposizione di queste Forze alla sua pratica spirituale; egli percepisce interiormente questa reazione come una perdita di Energia e di entusiasmo, e come voci nella mente che lo spingono ad abbandonare, a mollare, a recedere, per ritornare al punto di partenza, dove esse sono al comando, e al nutrimento parassita.
E allora, se questo è lo scenario, quale capacità interiore fondamentale è richiesta ad un Viaggiatore per mantenere la rotta del suo Cammino Spirituale, sapendo che possono arrivare momenti in cui il suo stato interiore sarà invaso dalla reazione di opposizione al suo Cammino?