La Verità e l’identificazione
Quando un essere umano si trova a dover definire sè stesso – CHI·SONO·IO? – inevitabilmente finisce per appoggiarsi ai ruoli che riveste nella Vita.
La manovra che compiamo è metaforicamente simile a quella di definirci sulla base dei vestiti che indossiamo. Invero, qualcuno di noi effettua questa manovra per davvero, neanche metaforicamente, ma poco importa. Quando dobbiamo presentare noi stessi, noi siamo il figlio di, la professionista [xx], il padre di, la madre di, il compagno di, la compagna di, l’operaio, l’insegnante, la vedova, l’avvocato, la cantante, il/la single, ecc. ecc. Finchè ci presentiamo agli altri, questo va più o meno bene. E’ quando ci presentiamo a noi stessi, che questo aspetto può divenire un ostacolo nel nostro Viaggio Spirituale.
Definire l’Essere sulla base di ciò che si fa, è la radice e l’inizio del processo di IDENTIFICAZIONE, compiuto dagli esseri umani per delle ragioni precise, e prodromo di alcuni seri inconvenienti nel Viaggio Spirituale di un individuo, se non viene intercettato e gestito in modo opportuno. Il tema di questo documento è esattamente questo: riconoscere e coltivare la Verità di noi stessi navigando nel mare della IDENTIFICAZIONE con i ruoli che interpretiamo nella Vita.
Tutti noi nella Vita indossiamo nel Tempo diversi ruoli. Essi sono naturali ed utili, ed assicurano una corretta interazione nel tessuto sociale di un individuo. Tuttavia, con il Tempo, nella nostra psicologia naturale iniziano ad accadere delle cose: il ruolo che indossiamo inizia via via a divenire più importante della Essenza Interiore Reale che lo indossa; il ruolo che indossiamo diviene più importante di Anima Solare che lo sta indossando.
Perchè accade questo? Perchè la Personalità intercetta i ruoli, e li usa per dare a sè stessa una parvenza di continuità di Vita. Ogni ruolo che la Personalità indossa – con dietro la silenziosa e spesso soffocata Presenza di Anima Solare – diventa una assicurazione di Vita, una difesa, un termine di presunta stabilità e sicurezza da mantenere ad ogni costo. Quando la Personalità indossa un ruolo, associa a questo ruolo una stabilità, una difesa ed una sicurezza che la fanno sentire protetta e al sicuro dalla paura più grande che la tartassa silenziosamente senza tregua: la Paura di Sopravvivenza. Chi sono io, se non posso essere la figlia di/il marito di/la madre di/la professionista [xx]? io·esisto perchè sono l’operaio, l’insegnante, la vedova, l’avvocato, la cantante, il single, ecc.
Quando ad un ruolo si associano qualità di sicurezza, di difesa di sè, e di stabilità, incomincia il processo psicologico di IDENTIFICAZIONE con quel ruolo. L’individuo comincia a diventare così profondamente il ruolo che ha scelto di indossare, da dimenticare progressivamente tutto il resto, ovvero dimenticando la Verità di sè stesso: che cosa è veramente, da dove viene, dove vuole andare, quali erano i suoi Sogni, le sue Aspirazioni personali, uniche, che esistevano prima del momento in cui quel ruolo non esisteva, non era ancora stato indossato. L’individuo si dimentica di sè stesso, si dimentica della sua Verità, e indossa il ruolo. Tanto più un essere umano è attaccato emozionalmente ai ruoli che indossa, tanto più quell’essere umano si è identificato, tanto più si è dimenticato della Verità di sè stesso.
I ruoli che indossiamo sono vestiti. Sono vestiti belli, comodi, ma a volte anche brutti, scomodi, faticosi, persino pericolosi e dolorosi: eppure, sono vestiti. Non sono la Verità di noi stessi, ma un mezzo di espressione di questa stessa Verità. Se non ricordiamo questo Assioma Fondamentale, il ruolo diventa il nostro carcere e la nostra tomba spirituale, perchè sacrificheremo progressivamente la Verità e la Bellezza intima e peculiare di noi stessi sull’altare della «difesa del ruolo», che è presunta garanzia della mia sopravvivenza. Se una moglie ha paura di non essere più una moglie, se un operaio ha paura di non essere più un operaio, se un avvocato ha paura di non essere più un avvocato, allora Anima Solare è in prigione, sull’altare della difesa ad oltranza del ruolo.
Questo significa abbandonare tutti i nostri ruoli? Neanche per sogno. Neanche per sogno. Significa l’esatto opposto. Significa ricordare la Verità di noi stessi, ed onorarla totalmente nei ruoli che indossiamo.
Ricordare la Verità di noi stessi,
ed onorarla totalmente
nei ruoli che indossiamo
Ricordare la Verità di sè stessi è il fulcro del Viaggio Spirituale di un individuo. La Verità di noi stessi è l’Essenza Interiore Reale che ci abita, la nostra Natura Solare, IO·REALE alle spalle della nostra Personalità. Un operaio non può aver paura di non essere più un operaio, se inizia il Viaggio che lo conduce a RICORDARE·SE·STESSO; perchè in quel momento, comincia ad accedere ad una tale vastità di informazioni, e di ricchezze interiori, da farlo uscire completamente dall’idea identificata di essere solo, e soltanto, un operaio. Parafrasando Stanton Kircham Dave,
mentre usa la sua cazzuola,
prende su di sè
la Responsabilità della Rigenerazione del mondo
Se ti trovi in IDENTIFICAZIONE, hai costantemente paura di perdere il ruolo con il quale ti sei identificato. Uscire da IDENTIFICAZIONE, significa essere ciò che scegli senza aver paura di perdere nulla. Nella Vita, sempre ci saranno ruoli da indossare; ma è il modo in cui li indossiamo, che fa la differenza in modo totale.
Una strada porta alla Libertà; l’altra, ad essere schiavi. Una strada porta ad essere svegli ed intensi; l’altra, a dormire spaventati e rabbiosi dentro illusioni a termine.
IO·SONO
la Fiamma Divina dello Spirito
che dà Forza, Vita e Sostanza
a tutti i miei giorni,
ad ogni mio ruolo nel mondo.