Lo scopo spirituale del Non-Giudizio
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Giudicare ~ ovvero esprimere una misura in una forma intessuta di emozione reattiva ~ è molto facile per gli esseri umani naturali; è così facile che rappresenta una abitudine che invade quasi tutto il loro quotidiano. Una grandissima percentuale delle parole che gli esseri umani naturali esprimono sono giudizi; e se hai praticato l’Esercizio Spirituale proposto nel documento precedente sul Non-Giudizio, ti sarai certamente accorto che è così; ti sarai certamente accorto della facilità con la quale tutti noi cadiamo in questa espressione.
Perchè un essere umano ha questa innata propensione al giudizio che invade la stragrande parte delle parole che esprime? Perchè il processo del giudicare è così comune e così diffuso? Comprendere i motivi di questo comportamento umano apre la porta alla comprensione del vero scopo spirituale che è sotteso alla pratica del Non-Giudizio. Una pratica che con i moralismi dei giornaletti non ha niente a che spartire. Una Pratica Spirituale che nobilita ed esalta quanto di più alto e di più luminoso esiste in potenza in un essere umano.
Per entrare nello scopo profondo e fondamentale della Pratica quotidiana del Non-Giudizio, dobbiamo partire da un Principio fondamentale.
Quando una persona sta giudicando,
la sua Natura Terrestre si sta esprimendo attraverso le sue parole.
Il giudizio è una misura intrisa di una o più emozioni reattive mescolate insieme: rabbia, paura, tristezza, apatia, declinate in diverse modalità e in diverse percentuali. Le emozioni reattive appartengono alla Natura Terrestre: è la parte animale terrestre dentro di noi che si arrabbia, che ha paura, che si intristisce e si apatizza; esse nascono come meccanismo di protezione verso l’esterno da sè, verso l’immensità della Vita, che invece di essere vissuta come una opportunità, viene interpretata come una minaccia.
Attraverso il giudizio, l’essere umano proietta la sua Natura Terrestre fuori da sè stesso. La diffonde. Infiltra delle sue esalazioni lo Spazio e il Tempo, e queste sono appunto esalazioni, ovvero basse Vibrazioni diffuse senza controllo e senza riguardo, dentro e tutto intorno a sè. Più intense sono le emozioni reattive mescolate alle sue misure, più immondizia un essere umano proietta fuori di sè attraverso le sue parole di giudizio. Questa immondizia è tossica, per sè stessi e per tutti gli altri esseri viventi; metaforicamente, ma non troppo, è come se le nostre parole di giudizio fossero secchi di immondizia lanciati tutto intorno a noi durante una conversazione con altre persone. Solo che l’immondizia è fatta di Energia, che non si percepisce con i sensi fisici.
Il Non-Giudizio è un Addestramento Spirituale di Pulizia e Purificazione di sè stessi, e della atmosfera psichica interna ed esterna a sè.
Questo Addestramento può essere compiuto soltanto da Samurai dello Spirito che hanno compreso e realizzato la dinamica energetica che è in atto. Una persona naturale, infatti, trova in generale molto sollievo nel suo esprimere giudizi continuamente e ovunque, anche di bassissima qualità e contenuto. Questo sollievo apparente è legato al sentirsi per un qualche momento parte di un gruppo ~ e quindi custodito e protetto da minacce; oppure, questo sollievo sorge dal rilascio non controllato di una tensione emotiva, che di fatto proietta e dissemina le basse Vibrazioni interiori dentro e tutto intorno a sè. Ti senti meglio cinque minuti; ma in Realtà hai fatto la doccia nel petrolio, hai provocato sofferenza a te stesso e/o ad altri, e cinque minuti dopo ricomincerai.
L’unità di misura della pratica del Non-Giudizio non è il bene o il male, e non è il moralismo dei giornaletti. L’unità di misura della pratica del Non-Giudizio è spirituale, e il suo scopo è molto preciso:
Attraverso il Non-Giudizio, un Individuo chiama la Natura Solare in sè stesso ad emergere e manifestarsi attraverso i suoi Veicoli.
Questo è lo scopo profondo e fondamentale della pratica del Non-Giudizio: l’emersione e la manifestazione della Natura Solare in sè stessi. Non si tratta di una prescrizione etica di buonismo o malismo; si tratta di una operazione energetica molto precisa, che ha una finalità energetica e spirituale fondamentale. Nell’azione di giudicare, addormento la Natura Solare e consegno i miei Veicoli alla Natura Terrestre, che li usa per esprimersi e manifestarsi. Nell’azione del Non-Giudizio, spengo la Natura Terrestre e consegno i miei Veicoli alla Natura Solare; e lascio che Lei si esprima e si manifesti nella situazione, dalla prospettiva più alta e più luminosa possibile.
Naturalmente, Non-Giudizio non significa smettere di parlare, di misurare, di valutare, di discernere, o diventare muti. Il Non-Giudizio è una Arte, e vi posso garantire che non smetterete affatto di esprimervi in Parola, non smetterete di ridere e scherzare, e non diventerete monaci tristi con il voto del Silenzio perenne. Quello che nasce seguendo un retto Addestramento è una Attenzione e una Consapevolezza più acuta e più profonda sulle parole che si pronunciano, momento per momento; quando cominciate a realizzare che attraverso un giudizio state esprimendo la parte di voi più bassa che guarda la terra e solo la terra, viene spontaneo e naturale, se siete Samurai dello Spirito, iniziare a cambiare modalità espressiva. Nessun Samurai dello Spirito si consegna inerme e incosciente alle manifestazioni della sua Natura Terrestre; e più il Tempo trascorre, più nasce in lui/lei il desiderio che questo non avvenga mai; perchè poi deve fare i conti con l’immondizia, la sofferenza e la distruzione che la Natura Terrestre lascia dietro di sè quando ha indossato i suoi Veicoli.
Noi non pratichiamo il Non-Giudizio perchè vogliamo «essere buoni» e non «essere cattivi»; se questo fosse lo scopo, ci sarebbe comunque la Natura Terrestre dietro di esso.
Noi pratichiamo il Non-Giudizio perchè il Non-Giudizio praticato ad Arte spegne la Natura Terrestre e chiama la Natura Solare ad esprimersi e manifestarsi attraverso i nostri Veicoli.
Ecco quanto la pratica del Non-Giudizio è importante. Ecco perchè il Non-Giudizio non è la vittoria di un momento, ma la sfida di una Vita intera.