Il Non-Giudizio verso sè stessi
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Una volta compreso lo scopo spirituale profondo della pratica del Non-Giudizio, e come praticarlo in modo efficace, inizia la fase più intensa e difficile dell’Addestramento: versare nella Terra dell’Azione la nostra comprensione intellettuale.
Ovunque il Non-Giudizio venga rivolto in modo operativo, esso richiede un auto~controllo sempre più forte delle proprie pulsioni emotive reattive espresse in Parola. Inizialmente, praticare il Non-Giudizio è come tagliare rami secchi via da un albero; alcune espressioni di giudizio vengono facilmente riconosciute e tagliate via, come per esempio la abituale e brutta tendenza a denigrare senza motivo persone assenti. Proseguendo nella pratica, tagliando via sempre più rami, si comincia ad arrivare ai nuclei di reattività profonda: nuclei di Comandi Interiori che proteggono e cercano di allontanarci da Ferite in Essenza che i nostri simili ci hanno inferto, o che noi crediamo che i nostri simili ci abbiano inferto.
Più si scende verso i nuclei di reattività profonda che tutti noi possediamo, più difficile diventa la pratica del Non-Giudizio, ovvero la Disciplina di eliminare quanto più possibile il tessuto di emozioni reattive dalle nostre valutazioni e misure della Realtà. In questa difficoltà crescente, il Viaggiatore Spirituale giunge ad una barriera che è insieme paradossale e intensa: applicare il Non-Giudizio verso sè stesso. Una delle pratiche di Purificazione più potenti e più difficili nell’Addestramento di un Samurai dello Spirito.
La nostra mente, nello stato ordinario non addestrato, ripete nella nostra Coscienza una costante continuità di giudizi rivolti verso noi stessi. Questi autogiudizi prendono la forma di pensieri superficiali, spontanei, che si ripetono senza sosta dentro di noi.
Esistono due toni vibrazionali polari fondamentali ~ come sempre ~ di questa continuità di giudizio rivolto verso sè stessi. Un tono è quello della vittima, che giudica continuamente sè stessa stupida, incapace, debole, brutta, inadatta, e aggettivi di questo tenore. La Vibrazione reattiva connaturata a questo tipo di giudizio di sè stessi ~ che avviene continuamente nella mente come un giudice inarrestabile che sentenzia queste idiozie giorno e notte ~ è quella della paura mista a tristezza mista ad apatia. Una persona che giudica prevalentemente sè stessa come vittima è facilmente riconoscibile ad uno sguardo consapevole: emana una Vibrazione di sconforto e di rassegnazione, che in casi di eccesso diventa lagna e piagnisteo continui.
Il tono vibrazionale polare a quello della vittima è quello del vanaglorioso, che giudica continuamente sè stesso superiore a tutti, il migliore, il più bravo, il numero uno, e modalità simili. La Vibrazione reattiva connaturata a questo tipo di giudizio di sè stessi è quella della rabbia mista ad invidia, gelosia, astio, amarezza, acredine. Una persona che giudica continuamente sè stessa come vanagloriosa è facilmente riconoscibile ad uno sguardo consapevole: emana una Vibrazione di prevaricazione, di superiorità sprezzante, di rabbia, di desiderio di essere considerato da tutti il numero uno, come il re del niente che va a fare una passeggiata tra i comuni mortali, e pretende che tutto il mondo stia lì a servirlo e riverirlo.
Certamente, tra questi toni vibrazionali fondamentali vi sono molteplici posizioni, che rendono più estrema o più sfumata la Vibrazione che ne deriva. Ma quando ci si avvicina al nucleo fondamentale di auto-giudizio presente in ognuno di noi, la tendenza è quella di muovere verso un tono polare, o verso l’altro. In altre parole, la Natura Terrestre di ogni persona emana ~ in diverse sfumature specifiche per ognuno ~ un tono vibrazionale prevalente di vittima, oppure un tono vibrazionale prevalente di vanaglorioso. Questo è un importantissimo Esercizio Spirituale di Consapevolezza da operare subito: scoprire il tono vibrazionale fondamentale di autogiudizio che tendi ad emanare prevalentemente nel quotidiano. Sei un vanaglorioso che cerca continuamente di essere il re del niente in mezzo ai comuni mortali, o sei una vittima che piagnistea in continuazione?
Non ha alcuna importanza quale sia il tono vibrazionale di autogiudizio che realizzi di possedere, se quello di una vittima o quello di un vanaglorioso, una vanagloriosa. Ciò che è importante è riconoscere ed integrare nello scenario del giudizio rivolto verso sè stessi un potente Insegnamento della Scienza Iniziatica, che è il seguente.
Qualsiasi tono vibrazionale di autogiudizio deve essere riportato nel punto di Equilibrio mediano attraverso l’utilizzo delle Potenze del Pensiero. Il punto di Equilibrio mediano è il luogo interiore di massimo accordo e di massima vicinanza con i Piani Spirituali Superiori.
Alla Luce di questo Insegnamento, operare il Non-Giudizio verso sè stessi significa purificarsi interiormente dalla reattività emotiva che il nostro auto-giudizio produce, e così salire verso lo Spirito. La Spiritualizzazione della nostra interiorità non può avvenire se siamo polarizzati in un continuo auto-giudizio su noi stessi ~ non importa in quale polarità. Perchè sono proprio le parole di autogiudizio che ci rivolgiamo continuamente, che ci allontanano dal SÉ Infinito, dallo Spirito, dalla Consapevolezza, dall’Amore Superiore.
Le persone si auto-giudicano interiormente in continuazione. Non importa quale sia la sentenza del loro auto-giudizio: essa produce emozioni reattive e quindi sofferenza interiore. Se ti giudichi continuamente una vittima, sei a mollo continuo nelle pozzanghere emotive della paura, del nascondere i tuoi Talenti, della incapacità, della tristezza e della apatia. Se ti giudichi continuamente un vanaglorioso, la Vita non fa altro che smentirti in continuazione, dimostrandoti che non sei il numero uno, che non sei il migliore, che non sei il più grande, che non sei nessuno; e questo ti fa sprofondare nelle pozzanghere emotive della rabbia, della amarezza, della invidia e del risentimento.
Il primo passo operativo per praticare il Non-Giudizio verso sè stessi ~ e lo Spirito sa quanto tutti noi ne abbiamo bisogno ~ è riconoscere quale è il tono vibrazionale di auto~condanna a cui ti conformi spontaneamente. Sei prevalentemente una vittima, o sei prevalentemente un vanaglorioso, una vanagloriosa? Riconosci e porta alla tua Consapevolezza il tono vibrazionale prevalente di auto~condanna che possiedi; e da questo riconoscerai il tipo di giudizio che stai applicando giorno e notte nei confronti di te stesso.
Fai Attenzione: in profondità dentro di te, tu non sei una vittima e non sei neanche un vanaglorioso. Queste caratteristiche sono COMPORTAMENTI; sono polarizzazioni interiori che vengono dal giudizio che rivolgi a te stesso, e anche questo giudizio è un COMPORTAMENTO. Riconoscere e portare a Consapevolezza questi aspetti significa separare l’immensità dell’ESSERE dai giudizi che rivolgi a te stesso; ed è questa la vera, suprema importanza spirituale della pratica del Non-Giudizio verso sè stessi.
Imparando a praticare il Non-Giudizio verso te stesso, stai separando ESSERE dalle Identità e dai Comportamenti che indossi. Stai separando lo Spirito dalla Materia che lo imprigiona attraverso il giudizio.