Dove sto andando? Chi viene con me?
Osservando il fluire dell’esistenza umana, uno dei primi fatti energetici di cui prendiamo coscienza è la strana abitudine degli esseri umani a percorrere le strade del proprio destino in maniera opposta a quello che realmente funzionerebbe per loro a livello energetico. Oppure, capovolgendone i termini del suo funzionamento, cioè anticipando una cosa quando ne andrebbe fatta un’altra.
Stranamente, se una qualsiasi cosa è funzionale a livello energetico viene abbandonata; viceversa, se è chiaro sin dal principio, ( e lo è, sempre ) che il livello energetico di ciò che ci apprestiamo ad agire non è funzionale al nostro benessere e alla nostra crescita coscienziale, lo imbocchiamo felici, immortali e contenti. Anche se dentro di noi qualcosa si agita sussurrando parole di attenzione. Persino se tutte le persone intorno a noi non fanno altro che dirci “ma che cosa stai facendo? ma non vedi che…“
Si possono portare un enorme quantità di esempi a sostegno di questa osservazione. Uno per tutti: la cura del corpo fisico. Tutti noi sappiamo con certezza l’importanza di conservare il corpo fisico sano, forte, flessibile, espressione vigorosa della nostra Energia interiore. Ma quanti di noi si assumono la responsabilità di mettere in pratica questa saggia considerazione ogni giorno, o con la frequenza necessaria?
Questo capovolgimento, questa strana abitudine all’erosione, si manifesta con pericolose conseguenze quando più o meno deliberatamente, magari davanti alla brezza salmastra di un oceano senza fine, in noi emerge il sussurro di una domanda di potere. Di una questione finale di enorme importanza.
Dove sto andando? Quale è la mia direzione di vita?
Nella nostra via dell’opposto, del capovolto, prima di comprendere con chiarezza dove stiamo andando, raduniamo compagni di avventura senza conoscerne il motivo. Creiamo un gruppo, ma non sappiamo bene perchè, o magari nemmeno ne abbiamo parlato insieme prima. Entriamo in comunità consolidate prima di esserci davvero chiesti se risuoniamo in esse. Abbracciamo un partner quando non abbiamo capito se è un riflesso di Amore o una fuga da qualcosa, una ripicca per qualcun’altro, o entrambe le cose. E così, finiamo più o meno consapevolmente per agire rispondendo alle nostre domande nell’ordine contrario.
Chi viene con me? Dove sto andando?
Porsi queste domande in questo ordine è pericoloso, e certo le parole non ci sono necessarie più di tanto per capirlo, per lo meno a livello intellettuale. Un gruppo di persone in cui non risuoniamo non può essere usato come supporto al nostro cammino, ed inoltre potrebbe sospingerci verso direzioni diverse da quelle che vorremmo esplorare, soprattutto attraverso l’Energia amplificata dell’unione dei suoi componenti. Un partner che ha visioni della Vita diverse dalle nostre, o presto o tardi creerà un attrito di forze, a prescindere dal sollievo del momento.
Saggezza è vedere le conseguenze delle nostre azioni, ed esse ci sono sempre visibili, sempre, se solo ci prendiamo il tempo di guardarle con onestà e coscienza. Prima che esse si manifestino. Altrimenti, ci resta solo il tempo per viverle, queste conseguenze, e quando esse saranno null’altro che la sola cosa che possono essere, quanta Energia ci vorrà per ritornare all’equilibrio? Quanti passi dovremo fare per tornare di nuovo in un luogo di potere?
Siate saggi. Ponetevi queste domande nell’ordine giusto. Potrebbe risparmiarvi anni di Energia dissipata.
Dove sto andando? Chi viene con me?