La polarizzazione naturale
Uno dei motivi per i quali il Principio di Equilibrio di Sviluppo dei nostri veicoli terrestri è così importante è in stretta correlazione con ciò che accade nella crescita naturale di un essere umano; ovvero nella crescita e nello sviluppo delle nostre facoltà così come la Natura permette.
Quando un essere umano giunge al suo picco di crescita naturale, i suoi meccanismi interiori, uniti alle sue predilezioni e alle cose verso cui è portato, fanno sì che avvenga una polarizzazione su uno solo dei suoi tre veicoli. Ognuno di noi, come risultato di una educazione che non tiene affatto in considerazione questo aspetto sottile così importante, finisce per polarizzarsi su un solo veicolo; e così, tutto ciò che facciamo, pensiamo, i nostri comportamenti, le nostre analisi percettive, la nostra reazione agli eventi inattesi, tutta la interrelazione con il Mondo viene effettuata in prevalenza attraverso gli strumenti messi a disposizione dal veicolo sul quale ci siamo polarizzati.
Se la nostra crescita naturale ci polarizza sul Corpo Fisico, ci interrelazioniamo con il Mondo in prevalenza attraverso gli istinti del corpo fisico e le sue sensazioni a seguire una esperienza: siamo quelli che decantano l’ultima tagliata di manzo che abbiamo trangugiato, siamo quelli che si abbandonano più facilmente alle tossicodipendenze emozionali più materiali, come il sesso, la droga, l’alcool, il cibo. Siamo quelli che fanno Yoga soltanto per le sensazioni che la pratica ci trasmette, o per lo scarico delle tensioni che ad essa ne deriva. Ma non chiedeteci lo studio, la concentrazione, l’applicazione del pensiero su un tema deliberato. Non chiedeteci di osservare le nostre emozioni. Siamo già scappati in una nuova azione. Siamo già fuggiti in uno degli istinti del corpo.
Se la nostra crescita naturale ci polarizza sul Centro Emozionale, ci interrelazioniamo con il Mondo in prevalenza attraverso quello che ci piace, che ci affascina, o per contrasto verso quello che non ci piace, che ci repelle. Tutta la nostra interrelazione con il Mondo ruota intorno a mi piace/non mi piace, mi affascina/mi repelle, in un modo che può essere orientato al «lo faccio perchè mi piace», ma persino orientato al «mi affascina perchè mi repelle», fortunatamente in casi piuttosto rari. Siamo quelli che quando parliamo di qualcosa che ci piace arriviamo presto persino alle lacrime di commozione, se ci piace davvero. Siamo quelli che se mi repelle lo elimino dalla mia esistenza, ne parlo male e non voglio più vederlo. Non chiedeteci lo studio, la concentrazione, l’applicazione del pensiero su un tema deliberato: in genere, questa attività ci repelle, anche perché la mente frulla a casaccio fino a farci stare davvero a disagio. Non chiedeteci di agire, di fare cose che non ci piacciono, anche se sappiamo quanto bene potrebbero farci: non le faremo mai.
Se la nostra crescita naturale ci polarizza sul Centro Mentale, ci interrelazioniamo con il Mondo in prevalenza attraverso le considerazioni teoriche, il capire, il discernere; nella gran parte dei casi, azione zero. Siamo i teorici, quelli che vogliono capire se la mia idea di Dio è uguale alla tua, se la pensi come la penso io, e allora andiamo d’accordo. Siamo quelli che hanno capito tutto, e in genere gli altri non hanno capito un accidente, ma pazienza, tocca sopportarli. Siamo quelli che adesso te lo spiego io, anche se nessuno ha chiesto la nostra spiegazione. Non chiedeteci che cosa siano le emozioni, la nostra mente non le capisce, quindi le rifiutiamo, fuggiamo dal provarle. Non chiedeteci l’azione con il corpo fisico: io ho capito, io sono la mente, il corpo faccia quello che vuole.
La crescita naturale ci porta tutti quanti verso questa polarizzazione, che si concretizza sempre sulla base delle proprie personali predilezioni ed inclinazioni. Si tratta di un processo naturale: una volta che si è concluso nei suoi fondamenti, da quel momento in avanti agisce in modo meccanico potenzialmente per una Vita intera, e così accade per la stragrande maggioranza di noi. Tuttavia, e aggiungo fortunatamente, questo processo può essere rimodellato, riforgiato su nuove basi, perchè la Crescita Personale di un essere umano, che comincia là dove i processi naturali si arrestano, non può avvenire in un Campo di Energia polarizzato, ovvero in un Campo di Energia con i veicoli agenti in modo disequilibrato.
Riequilibrare questa polarizzazione non è solo una Linea di Lavoro necessaria: si tratta di un Lavoro ineludibile. Se dite ad un essere umano polarizzato sul Centro Mentale di praticare alcuni specifici esercizi di C’hi Kung, prima vi chiederà perchè lo deve fare, poi, se capisce la teoria di quello che gli dite, si metterà ad analizzare con la mente se la pratica gli va bene o no, e alla fine ritornerà nella sua biblioteca a studiare, o a programmare al computer. Se dite ad un essere umano polarizzato sul Centro Emozionale di trasformare la sua Parola come un Comando, vi guarderà e vi dirà sei matto, questa cosa è inutile e non mi piace, siamo esseri umani ed è lecito comportarsi così, ecc. ecc.: voterà «non mi piace», dirà che siete immeritevoli di fiducia, e se ne andrà. Se dite ad un essere umano polarizzato sul Corpo Fisico di leggere e studiare particolari libri, semplicemente non lo farà, andandosene a fare jogging, a fare Yoga, a mangiarsi una tagliata di manzo, e cose del genere.
Nulla di male, certo. Siamo tutti così. Si tratta di un meccanismo naturale.
Tuttavia, riequilibrare questa polarizzazione è esattamente il Principio di Equilibrio di Sviluppo nella Crescita Personale. Si tratta di effettuare azioni deliberate, che implicano un certo impegno, un certo sforzo, per far lavorare non soltanto il veicolo che abitualmente lavora in noi stessi senza alcuna fatica, ma anche gli altri due, che abitualmente sonnecchiano, o per meglio dire, che abitualmente cedono la loro Energia al centro su cui siamo polarizzati.
Questa Linea di Lavoro viene seguita da tutti gli Apprendisti sulla Via, non importa quale Tradizione seguano, per molteplici scopi. Uno di quelli a più immediato ed efficace ritorno è bilanciare l’utilizzo della propria Energia, e conseguentemente armonizzare il funzionamento di tutto il Campo di Energia che noi siamo, guadagnandone in vitalità, in benessere, in salute, in nuove capacità percettive.
Ma uno degli scopi più importanti della pratica di questo Principio risiede in quel fondamentale processo che alcune Tradizioni chiamano Comprensione.
La Comprensione di qualsiasi cosa è un processo che involve simultaneamente tutti e tre i veicoli: il Corpo Fisico, il Centro Mentale ed il Centro Emozionale. Capire soltanto con la mente significa l’impermanenza per definizione: il giorno che dovremo mettere in pratica, scopriremo di non sapere un bel niente. Capire soltanto con il Corpo Fisico significa non essere coscienti di ciò che sappiamo, e dunque non poterne fare un uso deliberato. Capire soltanto con le emozioni significa tagliare fuori l’intera danza del Cosmo per essere sballottati in quello zero virgola zero zero che è «mi piace». Arrivare al Cuore delle cose con la simultaneità dei tre veicoli, invece, è Comprendere: questa Comprensione implica già un certo grado di fusione nel nostro Essere del suo contenuto, e dunque, una permanenza più lunga, ed infinitamente più ricca di quella che potremmo raggiungere restando polarizzati così come la Natura ci lascia.
La Via è fatta di Comprensioni, perchè sono le Comprensioni che costruiscono Anima. Sono le Comprensioni a farci crescere come individui. Sono le Comprensioni a trasformarci davvero, perchè soltanto se si è compreso, poi possiamo essere quello che abbiamo compreso. Se i veicoli lavorano in modo equilibrato e protesi verso un obiettivo comune, allora collaborano in modo energeticamente funzionale a questo scopo; se i veicoli lavorano in modo meccanicamente polarizzato, così come la Natura ci lascia, semplicemente continueremo a rifiutare elementi fondamentali su cui dovremmo lavorare, per accogliere soltanto gli elementi in accordo alla nostra polarizzazione. Le nostre Comprensioni diverranno così più accidentali, più volatili, e la nostra Via rallenterà e girerà in tondo finché, ahimè, non arriveremo finalmente a comprendere almeno questo fatto energetico.
Nei prossimi documenti esamineremo più nel dettaglio anche l’interrelazione fisiologica che i veicoli hanno tra loro: un altro elemento fondamentale che ci indica l’importanza del Principio di Equilibrio di Sviluppo.