La questione dei varchi eterici – [ parte II ]
Prima di entrare nel merito della nostra personale Protezione dai varchi eterici, è bene fare un mirato ed attento viaggio di esplorazione nella Tradizione sciamanica mesoamericana. Perchè essa contiene esattamente la matrice da cui si origina la comprensione della nostra Protezione.
La Tradizione sciamanica mesoamericana si dipana attualmente in una serie di lignaggi paralleli. L’origine di questi lignaggi è la medesima; le differenze giacciono nell’indole personale delle Guide che hanno trasposto ed interpretato nella Vita i messaggi dello Spirito. Alcuni di questi lignaggi sono, per così dire, più morbidi, come quello a cui fa riferimento Don Miguel Ruiz. Altri sono invece più duri, più affilati, come quello a cui volente o nolente è stato esposto e forgiato Carlos Castaneda.
Tuttavia, sia la sorgente, sia gli obiettivi, sia buona parte degli strumenti, sono gli stessi per tutti i lignaggi. Tutte le Tradizioni sciamaniche si propongono di infrangere i confini della percezione naturale per entrare deliberatamente, e in controllo, in altri livelli di Realtà. Realtà che esistono contemporaneamente alla nostra ordinaria, ma che sono di fatto a noi inaccessibili per la nostra carenza di Intento, Energia e Coscienza necessari.
Gli sciamani mesoamericani sono esseri umani molto pragmatici; questo deriva senza alcun dubbio dalle durissime condizioni a cui sono stati esposti, più o meno indirettamente, nel corso dei secoli. L’avvento degli spagnoli nel loro mondo nel 1500 ha di fatto devastato e requisito le loro terre e la loro libertà, riducendo la popolazione nativa a manovalanza senza diritti e senza possibilità di riscatto. Queste avverse, durissime condizioni, sono state la forgia suprema del loro mondo interiore: sono divenuti potenti e centrati in sè stessi in relazione diretta con le condizioni di avversità che dovevano forzatamente superare.
La pragmaticità degli Sciamani li ha portati rapidamente ad eliminare tutti gli orpelli più o meno new age che attualmente possiamo osservare nel nostro mondo europeo attuale. L’urgenza del riscatto, l’essere posti costantemente con le spalle al muro, li ha condotti verso un luogo interiore ben preciso, che un giorno, se l’Infinito vorrà, approfondiremo con un poco di dettaglio in più: il Luogo della Non-Pietà. Che non significa crudeltà, o disinteresse per il prossimo, ma solo e soltanto oggettività completa e suprema nei confronti di sè stessi.
Nell’eliminazione degli orpelli, e nella valorizzazione forzata e massimizzata del tempo che era concesso loro dall’Infinito su questa Terra meravigliosa, gli Sciamani arrivarono presto ad una scelta, che di fatto influenzò l’intera loro trasmissione della Conoscenza da quel momento in poi.
La Tradizione sciamanica conosce dall’alba del tempo la Verità secondo la quale esistono delle categorie di entità viventi nel piano astrale che posseggono moltissima Conoscenza e Consapevolezza, ma molto poca della Forza Vitale necessaria a manifestarsi sul piano eterico-fisico. Viceversa, noi esseri umani siamo l’esatto opposto: abbiamo in dotazione una quantità di Forza Vitale più che sufficiente ai bisogni eterico-fisici (se ovviamente sappiamo come trattare questa Energia al meglio), ma siamo assolutamente carenti, nella nostra forma naturale, della Conoscenza e Consapevolezza che interessa agli Sciamani: la Conoscenza e la Consapevolezza necessari a infrangere i confini della percezione naturale.
Quindi, gli Sciamani strinsero un patto di scambio con un certo tipo di entità viventi del piano astrale che possedevano questa Conoscenza e Consapevolezza. Gli Sciamani avrebbero dato loro una parte della loro Forza Vitale, del loro C’hi, quella che naturalmente viene prodotta in sovrappiù da un essere umano che segue la Via della Crescita Personale; e in cambio, avrebbero ricevuto da queste entità la Conoscenza e Consapevolezza che a loro occorreva, nonché un certo grado di protezione dalle avversità della Vita quotidiana. Per questo motivo, nella Tradizione sciamanica, queste entità sono chiamate Alleati.
L’inconveniente è che queste entità non hanno granchè in considerazione gli esseri umani naturali; per trasformare un entità astrale di questo tipo in un Alleato, lo Sciamano deve essere talmente forte e potente in sè stesso da sfidarlo, e vincere la naturale tendenza dell’Alleato a diventare un predatore, e a prelevare impunemente dall’essere umano, come di solito fa, l’Energia che gli occorre. Per vincere questa sfida, e per fronteggiare ciò che da questa sfida deriva, agli Apprendisti veniva, e viene tuttora insegnata, una Via molto pragmatica, dura in sè stessa, priva di orpelli, priva di cafetani, priva di troppe parole, o di auto-consolazioni immaginarie. In pratica, un Apprendista deve divenire una incarnazione di un Archetipo ben preciso, che risponde ad una Parola Sacra che personalmente non uso mai proprio per la sua sacralità. Un Apprendista deve tramutarsi in Guerriero Interiore. Ma non per fare il galletto al bar; semplicemente perchè se non incarna questo Archetipo, le entità astrali che tenta di soggiogare e rendere sue Alleate lo distruggerebbero letteralmente.
Questo è lo Spirito degli Sciamani. O l’entità astrale diventa un tuo Alleato, oppure soccombi. A questo vengono formati i loro Apprendisti, e a questo devono prepararsi. E qui entriamo nel merito della questione Protezione, che è strettamente legata all’astratto di questo rapporto con le entità astrali che gli Sciamani ambiscono di realizzare. Ma attenzione: la Protezione non riguarda solo gli Apprendisti Sciamani; riguarda ogni essere umano sulla Via della Crescita Personale, perchè tutti noi siamo esposti costantemente all’interazione con entità di cui naturalmente non abbiamo percezione. Gli Sciamani le cercano deliberatamente, perchè questa è la loro Via: ma questo non significa che tutto il resto del mondo possa starsene sonnambolicamente tranquillo, e sia immune e protetto per diritto divino dalle loro interazioni.
Come cercano gli Sciamani di entrare deliberatamente in contatto con le entità astrali che voglio rendere loro Alleate? Il processo è tecnicamente semplice da spiegare, ed è esattamente lo stesso processo che può accadere, in forma non deliberata, durante una condivisione in un gruppo di Crescita Personale, ma anche sul lettino di uno psicologo, o in un evento che scatena in noi stessi una emozione reattiva che proviene dalla nostra infanzia. La matrice astratta di questo processo è sempre la stessa: aprire un varco eterico che diventa canale di connessione con il mondo astrale – Apertura – , e poi chiuderlo deliberatamente non appena la connessione deve terminare – Protezione –.
La differenza fondamentale che distingue un Apprendista Sciamano da uno qualsiasi di noi è che il primo non dimentica mai di sollevare la sua Protezione a seguire la sua Apertura deliberata; mentre nella grande maggioranza dei casi che ci riguardano, non conoscendo i rischi ai quali ci stiamo esponendo, noi ci apriamo ad alcune influenze in modo non deliberato, e a seguire non solleviamo alcuna Protezione, lasciando il varco eterico pericolosamente appeso a sé stesso.
Questa è una (breve) introduzione alla matrice astratta fondamentale della nostra Protezione. Nel prossimo documento esamineremo come gestire adeguatamente, e nei fatti, la nostra Protezione a seguire una più o meno volontaria Apertura. Nei gruppi di Lavoro Interiore, come negli eventi che accadono nella nostra Vita.