Non svegliate la principessa Amigdala – [parte II]
Come abbiamo visto nella prima parte di questo documento, la principessa Amigdala si occupa della paura. Paura come innesco neuro-ormonale istintivo che ingenera reazioni nei veicoli fisico-mentale-emotivo allo scopo di proteggerci da una minaccia. Una minaccia costruita sulla base del passato: sulla base della memoria emozionale associata ad eventi che abbiamo affrontato in passato, o nei confronti dei quali siamo stati condizionati ad arretrare.
Non si può impedire alla principessa Amigdala di agire: ed è altamente sconsigliato impedirglielo. Non solo perchè la naturalità di certe reazioni istintive ci protegge da qualsiasi tipo di pericolo improvviso che si para sulla nostra strada; ma anche perchè si è esaminato che laddove un trauma sia intervenuto ad inibire il funzionamento della principessa in un qualche modo, il soggetto interessato ha cominciato ad avere comportamenti totalmente privi di paura anche in casi limite in cui invece avrebbe dovuto provarla, come in caso di calamità naturali.
Tuttavia, la principessa Amigdala può essere condizionata nel suo funzionamento attraverso uno specifico Lavoro Interiore. Naturalmente, non è possibile approfondire questo argomento in un documento come questo: tuttavia, tanto per fare un esempio, la pratica costante della Meditazione condiziona la principessa Amigdala ad una risposta agli stimoli più modulata, più controllata, e meno istintiva ed incosciente. La paura si innesca, ma il praticante acquisisce un controllo maggiore del suo sistema psico-fisico in risposta a questa emozione.
Un altro esempio di condizionamento positivo della principessa Amigdala è legato allo scenario che abbiamo introdotto nella prima parte di questo documento: come abbiamo visto, la principessa non si innesca soltanto in casi limite, di forte pressione; il suo rilascio della paura si innesca praticamente in ogni occasione della nostra Vita in cui ci poniamo dinanzi a qualcosa che viene giudicato in grado di alterare la nostra zona di equilibrio emozionale. Quella zona interiore che il sistema psico-fisico naturale costruisce automaticamente per preservare la sua deriva inerziale.
Ogni volta che ci apriamo ad una nuova Aspirazione, quindi, ad un nuovo obiettivo, ad una nuova esperienza, la principessa si innesca perchè interpreta le conseguenze che ne deriveranno, sulla base del nostro passato, una alterazione della sua zona di equilibrio. Sappiamo bene tutti noi che cosa significhi coltivare interiormente un obiettivo, una Aspirazione, un sogno, ma non muovere mai un passo per realizzarlo. Il fatto di accampare mille scuse interiori è esattamente una risposta della Mente di Superficie all’attivazione della principessa: perchè la Mente di Superficie e le emozioni sono legati a filo doppio ed inestricabile.
Come fare quindi a muovere verso le nostre Aspirazioni, verso nuovi orizzonti, verso ciò che sogniamo, facendo in modo che la principessa non ci convinca ad abbandonare il campo? Come condizionare il funzionamento della principessa Amigdala in modo tale da non farlo diventare ostacolo emozionale insormontabile?
La risposta a questa domanda non è un segreto. E’ conosciuta da sempre, e messa in pratica costantemente da tutte le donne e gli uomini che agiscono per realizzare i loro sogni. Occorre convincere la principessa Amigdala con lentezza, con molta lentezza, ma con costanza, che non c’è nulla di pericoloso nell’espandere la zona di equilibrio emozionale che ha costruito. Occorre accompagnarla senza forzare, senza fretta, ma senza tregua. E per questo, bisogna muovere sempre con piccole mosse.
Piccole mosse. Silenziose. Costanti. Concertate. Progressive. Così la principessa Amigdala viene condizionata ad accompagnarci senza rilasciare forti emozioni di paura e di rigetto. Così possiamo raggiungere più armoniosamente tutte le Aspirazioni che ci proponiamo di voler vivere e realizzare. Niente missili sulla Luna domani mattina. Niente drastici cambiamenti improvvisi e totali. Una piccola mossa da fare ora. Adesso. E poi ancora, e ancora, fino a quando il processo non guadagna inerzialmente il suo momento di forza.
In termini pragmatici, significa scomporre in mosse piccolissime, ma costanti, il nostro avanzamento verso le mete che ci siamo prefissi. Più piccola è l’Azione da fare, meglio è, perchè il nostro sistema psico-fisico può convincersi e verificare facilmente ed istintivamente che non c’è pericolo, facendo una semplice mossa piccolissima. I programmi lunari delle zero cinque e zero zero, che spesso programmiamo pieni di entusiasmo per poi vedere miseramente fallire tre giorni dopo, hanno in sè stessi la chiave della loro rovina: nel fatto che si punta ad alterare profondamente, improvvisamente e totalmente un equilibrio mentale-emozionale cristallizzato basato sul passato. Il nostro sistema psico-fisico naturale non gradisce questa strategia: quindi, usa tutti i sistemi di cui dispone per sabotarla. E uno di questi è fare uso della principessa Amigdala.
Le Grandi Tradizioni conoscono da sempre questo scenario. E quindi, soprattutto in relazione allo splendido scopo che si propongono, che è quello di trasmutare un essere umano in un qualcosa di meravigliosamente superiore, non possono lavorare (anche se sanno come farlo) utilizzando esclusivamente la dinamite: perchè questo significherebbe far fuggire terrorizzati tutti i loro apprendisti. A questo scopo, ma per tutti gli scopi e le aspirazioni che un essere umano possa mai concepire, la strategia migliore è lavorare con piccole mosse concertate, costanti, e progressive nel tempo.
Perchè in questo modo il nostro sistema psico-fisico, e la principessa Amigdala, vengono dolcemente condizionati e non si oppongono con istintiva, furiosa ribellione. La loro resistenza di istinto non è affatto negativa in sè: ma può essere drammaticamente fatale, per le nostre Aspirazioni.
Quale è la più piccola mossa che puoi fare adesso in direzione delle tue Aspirazioni? Quella più piccola, quella che non ti costa nulla eppure ti fa muovere di un passo verso ciò che desideri?
Scomponi in piccole, piccole, piccole mosse.
Azione.
E poi osserva il processo guadagnare il suo momento di forza.