La Spiritualità non è ovatta
L’evento scatenante che accompagna un essere umano naturale alla riscoperta della propria Natura Solare negletta e dimenticata è tipicamente, nella stragrande maggioranza dei casi, una sofferenza.
Si viene lasciati da un partner. Si viene lasciati da un profondo affetto. Si subisce un tracollo finanziario o umano senza precedenti. Si subisce una perdita di qualcosa a cui si è profondamente attaccati. Si è costretti a ricominciare in solitudine da qualche parte. Ci si ritrova improvvisamente senza una attività di lavoro e senza certezze. Questi sono i fattori scatenanti che avvicinano un essere umano naturale alla misurazione effettiva dell’impermanenza della materia, e alla ricerca di un senso più alto per il proprio esistere.
Ma in questo avvicinarsi alla profondità che attende tutti noi, e verso cui tutti noi un giorno dovremo muovere, non importa se domani o tra tre secoli, inizialmente e spesso in modo pervasivo si innesta un pensiero, di origine nella Personalità, che è bene vedere e rimuovere il prima possibile dalla propria Attenzione. Perchè si tratta di una falsa convinzione, di una falsa considerazione, che poi la Vita provvede comunque a scardinare, e che può portarci ulteriore sofferenza, se non la si comprende almeno teoricamente prima che questo accada.
Il fulcro di questa falsa considerazione sulla Spiritualità è questo: avvicinandomi a temi di Crescita Personale, avvicinandomi a temi legati all’Amore, alla Volontà, alla capacità di essere e fare ciò che desidero nel rispetto dei confini altrui, smetterò finalmente di soffrire, e la Vita smetterà di mettere sul mio Cammino ulteriori eventi di sofferenza. Non mi accadrà più nulla che non mi piace e che non desidero, sarò protetto/a da qualche entità più o meno eterea o da qualche alieno biondo, tutto finalmente arriverà a me senza sforzo perchè sono appassionato di fisica quantistica e legge di attrazione, e cose di questo genere.
Questo è quello che ogni Viaggiatore ha sentito più o meno forte dentro di sè, soprattutto all’inizio del Cammino, ma anche per diversi anni a seguire, se è un minimo onesto e vero con sè stesso. Dato che sono un Viaggiatore, e dato che mi comporto bene, la Vita non metterà sul mio Cammino che cose belle, pulite, luminose, tutti gli oggetti che voglio, tutte le persone che voglio, e possibilmente subito, allontanando quello che non mi piace e che non mi va a genio.
Sappiamo bene che non è così che funziona. C’è qualcosa che vogliamo, e non arriva. C’è qualcosa che non ci aspettiamo, ed accade. C’è un evento che giunge a noi, e ci chiediamo perchè, che cosa ho fatto, perchè accade?
Chiaramente, a tutte queste domande c’è una risposta, peraltro assai semplice, e legata alla fondamentale Legge di Risonanza nei suoi corollari karmici e di Emanazione Fondamentale. Ma lasciamo perdere per ora tutto questo, perchè c’è un punto più importante, qui, sul quale dobbiamo mettere la nostra Attenzione, e sul quale dovremmo edificare, come fondamenta di roccia e il prima possibile, la nostra Spiritualità.
La Spiritualità non è mettersi al riparo dalla Vita. La Spiritualità è l’esatto contrario: è vivere nella Vita fino all’orlo, nello Spirito e nella Materia, addestrandoci costantemente ad essere pronti ad ogni cosa.
Se la nostra Spiritualità, qualsiasi sia il sentiero che stiamo percorrendo, non ci insegna questo fondamento, allora c’è qualcosa che dovremmo rivedere, perchè forse la nostra Personalità sta usando la Spiritualità per fuggire dalla Vita, ovvero per l’esatto opposto per la quale essa esiste e scende in soccorso degli esseri umani. Io non divento spirituale per fuggire la Vita nell’ovatta di un mondo illusorio che esiste solo nella mia immaginazione. Io studio e pratico gli insegnamenti spirituali della Tradizione perchè voglio essere pronto ad ogni cosa la Vita metta sul mio Cammino, rispondendo dal punto più alto che posso toccare in questo momento.
Se cominciamo a metterci di fronte alla Vita con questo fulcro interiore attivato, allora cambia tutta la musica. Non andiamo più a cercare all’esterno qualcosa di spirituale che ci metta al riparo o ci protegga da qualcosa che non possiamo eliminare in questo modo. Non fingiamo più di essere diventati quello che non siamo. Non ci auto-proclamiamo più maestri spirituali non-umani, che non passano per sofferenze, che non sentono l’anelito di un qualcosa di perduto, che non attraversano esattamente le stesse vicissitudini che ogni essere umano attraversa, quando prende ed indossa i nuovi veicoli del suo passaggio sulla Terra.
Non importa quello che la Vita mette sul Cammino di un Viaggiatore. Non importa perchè l’atteggiamento del Viaggiatore è Titiksha, ovvero la serena contentezza che tutto è qui per consentirgli di crescere ed evolvere in Volontà e Coscienza in sè stesso. Se un qualcosa è qui, è perchè è utile alla mia Evoluzione: ed è per questo che un Viaggiatore non fugge nell’ovatta, ma si addestra ad essere sempre pronto ad ogni cosa.
Perchè la Vita è impredicibile, spesso cruda nelle sue svolte, ma anche bella nelle sue improvvise ed inattese novità ed aperture. Perchè è ora che posso fare la mia differenza, nella mia Vita e in quella delle persone che ho scelto di amare, ma se non sono pronto ad ogni cosa, potrei perdere questa opportunità e poi inutilmente rimpiangere quel tempo che ho avuto, e che non ho saputo usare. Perchè se qualcosa giunge a me, è raccolto della mia semina, e se non sono pronto ad ogni cosa, comunque la Vita andrà avanti, e comunque alla fine ne dovrò rispondere, indipendentemente da quanta ovatta mi sono messo addosso per fuggire, per evitare, per allontanare.
La Spiritualità non è ovatta di un mondo illusorio in cui rifugiarsi per fuggire un dolore che presto o tardi comunque dovrà essere affrontato. La Spiritualità è essere pienamente umani, in Spirito e Materia, e quindi essere pronti a rispondere ad ogni cosa giunga nella nostra Vita, o sia stato per noi deliberato di attraversare.
Così usiamo la Spiritualità per uno degli scopi più alti per cui esiste: vivere al meglio possibile la nostra esperienza sulla Terra. Non per allontanarci da una umanità che abbiamo conquistato di vivere, e che merita di essere vissuta fino in fondo. E fino all’orlo.