La consolazione degli afflitti
Il Discorso della Montagna rappresenta uno dei vertici della Scienza Iniziatica nella sua declinazione gnostica, e cristiana delle origini. Esistono differenti chiavi di lettura di questo testo iniziatico, molte delle quali sono inaccessibili all’ordinario pellegrinaggio domenicale.
Leggere il Discorso è una Preghiera, di altissima frequenza vibrazionale. Non è possibile, nè opportuno, approfondire qui questa indicazione, anche perchè l’esperienza vale più di mille parole. Leggere il Discorso della Montagna, ad alta voce, è una Preghiera di altissima frequenza vibrazionale, e solo un sasso può uscire indenne da questo torrente di Energia che si riversa su di lui.
Ma certamente, il sasso è tale perchè lui lo vuole. Nessuno fa niente a nessun altro.
Nella sua piccola parte che qui approfondiamo, il Discorso della Montagna ci ricorda un aspetto fondamentale della nostra natura umana. Un aspetto che ha in sè la sua parte Terrestre, naturale, orizzontale, e la sua parte Solare, deliberata, verticale. Un aspetto che ha molta attinenza con ciò che sta accadendo in questo momento nella Terra della nostra casa, che ora esaminiamo insieme con un pizzico in più di profondità.
Gli afflitti sono gli esseri umani che la Vita mette alla prova attraverso vicissitudini che interrompono o terminano, per la Legge del Ritmo, una condizione, un processo, una situazione; dato che non c’è uno tra noi che per una qualsiasi ragione non abbia attraversato questo territorio, anche diverse volte, tutti sappiamo bene che cosa significhi trovarci in queste condizioni.
Perchè il Cristo afferma Beati gli afflitti ? Che cosa vi è di beato, nell’attraversare territori di sofferenza e di dolore? Per comprendere più profondamente questo passaggio, dobbiamo considerare che cosa la sofferenza produce in un essere umano; e dobbiamo farlo non perchè diamo alla sofferenza un valore intrinseco che non ha, ma per quello che da essa scaturisce quando, appunto, la consolazione arriva.
Prendiamo a questo proposito un esempio pragmatico, reale, che possiamo ben comprendere: praticamente il 98% degli esseri umani che si avvicina per la prima volta a temi di carattere spirituale, ovvero di Verità dietro le pagliacciate, lo fa a seguire una sofferenza, che nella gran parte dei casi deriva da una relazione finita con un partner molto amato. Questa sofferenza è afflizione; e dato che tutti abbiamo attraversato almeno una volta questa esperienza, ne conosciamo bene il sapore emotivo amaro che porta con sè.
L’afflizione genera una spaccatura nella corazza della Personalità, perchè la mette in una condizione di impotenza che per essa è del tutto ingestibile. La Personalità vive di controllo e di deflessione continua; qualsiasi evento di Vita che sconfigge il suo controllo, e non può essere deflesso o ammortizzato in qualche modo, apre un varco nella sua corazza. Questo varco non ha una durata infinita, tende a richiudersi piuttosto velocemente; ma in questo varco, in queste condizioni, qualcosa ha modo di infiltrarsi; e se ci riesce, può cambiare per sempre il destino di una persona.
L’oggetto del nostro amore se ne è andato; non posso controllare il suo ritorno, perchè non ritornerà; non posso deflettere o ammortizzare la sofferenza emotiva che sento, perchè è troppo più forte delle chiacchiere della mente, di quelle degli altri, o di qualsiasi azione narcotica io possa compiere. Gli strumenti che ho non possono impedire questa esperienza. Non posso allontanarla, non posso risolverla velocemente, non posso cambiarla.
In queste condizioni di profonda afflizione, la Personalità recede impotente per un attimo. E nel varco aperto da questa afflizione, ha modo di filtrare la Luce della Natura Solare.
Questo intendeva Gesù, il Cristo, affermando che gli afflitti sono beati: essi non lo sono perchè essere afflitti è condizione vantaggiosa o desiderabile, ma perchè gli afflitti sono più vicini alla Verità di quanto non lo siano mai stati prima. Proprio perchè la sofferenza è un potentissimo solvente della corazza della Personalità, che rende gli esseri umani momentaneamente più accessibili alle Emanazioni della Natura Solare.
Ecco, quindi, da dove arriva la consolazione; essa arriva non solo dai nostri compagni esseri umani, ed è balsamo, sollievo e cura – Asse Orizzontale – per le nostre ferite amare. Essa arriva anche da luoghi interiori profondi dentro di noi – Asse Verticale – che ci conducono a vedere le cose, improvvisamente, in una Luce differente. Questo passaggio, questo cambio di prospettiva, può essere definitivo; e se lo è, lo è in termini evolutivi, perchè la persona che lo vive non tornerà più nel mondo come era prima. Vi tornerà più saggia, più matura, più comprensiva, con un grammo o un pizzico di Compassione in più per sè stessa, i suoi compagni, e la Vita tutta.
E se le condizioni saranno davvero propizie, questa persona potrebbe diventare persino un Viaggiatore. Un uomo, una donna, dediti alla ricerca della Verità. Dediti a trasformare sè stessi in un qualcosa di splendidamente superiore.
Gli afflitti saranno consolati. Questa è la Legge, e questa è la Promessa. Saranno consolati dai loro compagni esseri umani che accorreranno ad aiutarli, e spesso lo faranno completamente, in dedizione piena, senza chiedere nulla in cambio. Ma la consolazione più grande, la forza più grande, la capacità di vedere oltre le apparenze di ombra della materia, verrà dalla Natura Solare in loro stessi, se la Personalità non rigetterà la Verità con un muro di risentimento. Verrà dalla Natura Solare in loro stessi, ad illuminarli, ad infondere la forza dello Spirito nei loro Veicoli stremati, a sostenerli ad andare avanti, ancora un passo avanti, per resistere, per aspettare, per creare di nuovo Bellezza laddove adesso la Bellezza non è che un sogno evanescente, afflitta da una momentanea oscurità, abbracciata ad una flebile speranza.
Beati gli afflitti, perchè saranno consolati.
Questa è la Legge, e questa è la Promessa.